Attualità

Contratto scuola a rilento, per qualche euro in più bisogna aspettare il prossimo Governo

La vicenda contrattuale si protrarrà ancora per diverse settimane o forse addirittura per qualche mese.
E’ quanto si può dedurre in questo momento stando agli esiti dell’incontro di oggi 7 settembre fra Aran e sindacati.
Intanto va detto che il calendario dei prossimi incontri è già indicativo:

  • 4 settembre, personale Ata della scuola
  • 27 settembre, ricerca
  • 27 settembre, università
  • 4 ottobre, AFAM.

Nei 4 incontri verrà affrontato esclusivamente il tema della classificazione e revisione dei profili professionali del personale dei diversi settori, mentre il presidente dell’Aran si è impegnato a convocare un ulteriore incontro per fornire una ricognizione di tutte le risorse disponibili.
La stessa Flc-Cgil, nel suo comunicato diramato al termine dell’incontro, osserva che – a questo punto – il tema delle risorse non potrà che essere affrontato dal nuovo Governo.
Ma il nuovo Governo molto difficilmente potrà essere pienamente operativo prima della fine di ottobre.
E bisogna considerare che a fine ottobre si aprirà anche la sessione di bilancio che terrà ben impegnati i ministri e le forze politiche sui molti problemi che bisognerà affrontare, a partire certamente dal tema della crisi energetica che potrebbe rischiare di mettere in ginocchio l’intera economia nazionale.
Nella giornata odierna l’Aran ha presentato una proposta per inserire nel contratto le regole per il procedimento disciplinare dei docenti, ma sembra che i sindacati non apprezzino molto l’idea di confermare l’impianto attuale che prevede che i procedimenti venga avviati e gestiti dal dirigente scolastico, a meno che non si tratti di infrazioni particolarmente gravi.
“Su questo punto – osserva Flc-Cgil – già nelle trattative per il rinnovo del precedente CCNL non si trovò un accordo, poiché non si riteneva la misura proposta, che affidava al dirigente scolastico il potere disciplinare sui docenti, in grado di garantire adeguatamente la libertà di insegnamento, che è costituzionalmente tutelata”.
Ad ogni modo se non si troverà un accordo su questo punto, resteranno in vigore le regole attuali che, come si è detto, assegnano entro certi limiti al dirigente scolastico il potere disciplinare nei confronti del personale docente e Ata.

A meno di clamorosi colpi di scena la trattativa dovrebbe quindi entrare nel vivo nel mese di ottobre, quando, forse il nuovo Governo potrebbe riuscire a raggranellare un po’ di soldi per consentire di offrire qualche euro in più di aumento rispetto ai 100 lordi circa previsti in questo momento.

Reginaldo Palermo

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