E’ stato firmato il 19 aprile il nuovo contratto del comparto istruzione dai sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola ed FGU Gilda. L’aumento medio per tutto il personale dovrebbe concretizzarsi nel mese di maggio, sia per i docenti sia per il personale Ata. Per quanto riguarda il personale ATA, è bene sottolineare alcune novità introdotte dal nuovo contratto, che intanto inserisce DSGA, assistenti amministrativi e tecnici e collaboratori scolastici nella “Comunità educante”.
Come riporta la Flc Cgil, sono previste alcune modifiche/integrazioni sui permessi, tutte acquisitive.
Infatti viene introdotta anche la modalità oraria per i permessi già previsti all’articolo 15 del Ccnl/07, aggiunte ulteriori 18 ore (tre giorni) di permesso per le visite specialistiche (rientrano nel computo della malattia ma senza le penalizzazioni previste per la malattia breve) e chiarito che quelli della legge 53/00 (tre giorni l’anno per gravi motivi) sono aggiuntivi ai tre per motivi personali o familiari.
Il nuovo CCNL prevede la sequenza per l’indennità dei DSGA che “reggono” due scuole, chiesta a gran voce dai sindacati visto il numero crescente di reggenze DSGA, che attendono ancora il concorso.
Inoltre bisogna ricordare che gli ATA della scuola sono esclusi dalla valutazione (legge “Brunetta”). Mentre sulle relazioni sindacali diventano materia di contrattazione anche “i riflessi sulla qualità del lavoro e sulla professionalità sui processi innovativi legati alle nuove tecnologie”.
Così, come segnalato dalla Flc-Cgil, gli incrementi contrattuali sono lordo dipendente. Per ottenere gli importi netti occorre sottrarre le ritenute assistenziali e previdenziali (11,15%) e le ritenute Irpef le cui aliquote di calcolo variano da persona a persona a seconda dello scaglione di reddito di riferimento.
Gli aumenti stipendiali mensili decorrono invece dal 1° marzo 2018. Gli aumenti sono stati definiti e parametrati in ragione dei diversi profili professionali e delle diverse anzianità di servizio.
Gli incrementi retributivi si compongono dei seguenti elementi:
Lo stipendio tabellare è stato incrementato per tutti del 3,48% così come previsto in legge di bilancio 2018.
Le indennità fisse e continuative (Rpd/Cia/Indennità di direzione) invece sono state incrementate mediamente del 6,82%, una cifra superiore a quella stabilita in legge di bilancio. Questo è stato possibile utilizzando parte delle risorse destinate al “bonus docenti” e parte delle risorse destinate al MOF.
L’elemento perequativo viene erogato da marzo 2018 a dicembre 2018 e serve ad assicurare ai livelli retributivi più bassi incrementi mensili che si avvicinino alla media degli 85 euro così come previsto dall’accordo del 30 novembre 2016. Le risorse per finanziare l’elemento perequativo derivano dal diverso utilizzo degli incrementi relativi ai mesi di gennaio e febbraio 2018 destinati a tutto il personale.
In sintesi nel 2018 per il personale ATA si ottiene un aumento mensile che va da un minimo di 80,40 euro ad un massimo di 105,50.
fonte FLC CGIL
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