L’incontro svoltosi nella mattinata del giorno 8 fra i tecnici del Ministero dell’Istruzione e i sindacati del comparto scuola per un primo confronto sull’atto di indirizzo che dovrebbe dare avvio alle trattative per la sottoscrizione del Contratto nazionale non ha dato nessun esito significativo, come peraltro era facilmente prevedibile.
I dirigenti del Ministero si sono limitati ad annunciare che stanno lavorando alla stesura del provvedimento ma non hanno fornito informazioni significative.
Si sono sprecati i consueti annunci sulla necessità di mettere la scuola al centro e di valorizzare il ruolo del personale, ma nel concreto non si è fatto nessun passo in avanti.
Non è neppure stato chiarito se effettivamente il Governo stia lavorando per inserire risorse significative nel bilancio 2022 in modo da agevolare la trattativa contrattuale.
I sindacati per parte loro hanno evidenziato i temi su cui il personale della scuola a partire dalla questione della mobilità.
“La Cisl Scuola – fa sapere il sindacato di Maddalena Gissi con un proprio comunicato – ha sottolineato in modo netto che occorre riconsegnare pienamente alla contrattazione i temi della mobilità del personale, su cui i fatti dimostrano ampiamente come le scelte contrattuali possano sostenere le esigenze di continuità didattica più dei vincoli imposti per via legislativa”.
Difficile prevedere come procederà la vicenda contrattuale che si preannuncia complessa anche perché non sarà agevole reperire le risorse economiche necessarie.
Risorse che, come abbiamo più volte detto, non potranno in ogni caso essere ricavate dai fondi del PNRR come in molti sperano: su questo le regole dell’Unione europea sono chiare e non potranno essere derogate.