E’ in pieno svolgimento presso la sede dell’Aran l’incontro che dovrebbe consentire la chiusura del contratto scuola.
Dalle notizie che stanno trapelando sembra che la firma potrebbe arrivare già questa notte. Al più tardi si chiuderà domani, anche se al momento è difficile fare previsioni sul come: Snals e Gilda sarebbero intenzionati a non siglare l’accordo, mentre i tre sindacati confederali – pur con molti distinguo – potrebbero accettare un contratto-ponte in attesa di tempi migliori e del prossimo contratto 2019/2021.
Intanto si incomincia a sapere qualcosa di più sugli aumenti previsti dall’accordo che, secondo le tabelle predisposte dall’Aran, dovrebbero decorrere da marzo 2018 e non da aprile come si temeva fino a pochi giorni fa.
Per i collaboratori scolastici gli aumenti a regime variano da 43 a 56 euro a seconda della fascia stipendiale, per gli assistenti amministrativi si va da 48 a 65 euro.
Aumenti più consistenti toccheranno ai DSGA: si parte da 63 euro per arrivare a 99 per chi si trova nella fascia stipendiale più alta.
Per i docenti si parte dai 57 euro (docenti di infanzia e primaria della prima fascia stipendiale) e si arriva a 95 euro per i docenti di scuola superiore a fine carriera.
Anche per il personale della scuola è previsto il cosiddetto elemento perequativo per consentire di “sostenere” gli stipendi più bassi.
E qui arrivano le sorprese.
Nessun collaboratore scolastico arriverà ad 85 euro di aumento, pur mettendo insieme stipendio tabellare e perequativo.
Per esempio i collaboratori con il massimo di anzianità avranno un aumento di 56 euro e un perequativo di 26 euro, per un totale di 82 euro.
Tutti gli altri collaboratori resteranno sotto gli 80 euro, molti rimarranno intorno ai 75.
I docenti di infanzia e primaria della fascia 21/27 anni avranno 73 euro di aumento e 3 di perequativo, per quelli della secondaria di primo grado nella fascia 15-20 ci saranno 74 euro di aumento e 3 di perequativo.
Va un po’ meglio per i docenti delle superiori: avranno 85 euro di aumento se sono nella fascia 21/27 (91 e 95 se sono nelle due fasce superiori), ma chi è nella fasce più basse non arriverà neppure a 80.
Queste sono le cifre proposte dall’Aran, si tratta però di capire se i sindacati faranno un controproposta. Una soluzione, per esempio, potrebbe essere quella di spostare gli aumenti a regime al mese di aprile.
La notte è lunga ed è possibile che qualcosa cambi.
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