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Contratto scuola: aumenti a tre cifre a forte rischio, secondo la Uil saranno inferiori

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Sulla effettiva entità del possibile aumento degli stipendi dei docenti previsto con il prossimo contratto c’è un piccolo giallo.
Come è noto è da due anni che si parla di incremento a tre cifre, per significare che l’aumento sarà di almeno 100 euro.
A parlare di tre cifre fu, già da subito, il ministro Marco Bussetti che, insieme con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nell’aprile 2019 sottoscrisse con i sindacati un formale impegno in tal senso.
Le tre cifre continuarono ad essere citate sia da Fioramonti sia da Lucia Azzolina.
Ma, dopo la approvazione della legge di bilancio per il 2021, è risultato chiaro a tutti che l’obiettivo non si sarebbe potuto raggiungere.
Nel frattempo, però, i sindacati hanno continuato a dare quasi per scontato che l’aumento a 3 cifre sarebbe stato comunque garantito in qualche modo.
Nelle ultime settimane i conti sono stati rifatti più volte e secondo le ultime versioni prima del varo della legge di bilancio per il 2022 si è arrivati a concordare sul fatto che l’aumento medio per il personale della scuola si sarebbe attestato su 87-88 euro circa.

240 milioni per la valorizzazione dei docenti

Ed ecco spiegato il motivo per cui il Ministro abbia lavorato fino all’ultimo per ottenere dal MEF un po’ di soldi in più per la “valorizzazione della professionalità docente”: secondo la legge, però, i 240 milioni disponibili su questa voce (articolo 108) dovrebbero servire non per aumenti generalizzati uguali per tutti ma per attribuire un riconoscimento ai docenti ritenuti meritevoli di valorizzazione.
Come abbiamo già scritto più volte è però probabile che, in sede di contrattazione, Aran e sindacati si possano accordare per distribuire il fondo fra tutti i docenti incrementando in modo generalizzato la RPD (retribuzione professione docente).
A conti fatti i 240 milioni equivalgono proprio a 12 euro pro-capite, esattamente quanto manca agli 88 euro già garantiti dalle risorse stanziate per arrivare alle fatidiche 3 cifre.
Resta il fatto che ancora pochi giorni fa, in un proprio comunicato, Uil Scuola ha scritto chiaramente che “le scarsissime risorse messe a disposizione dalle precedenti Leggi di Bilancio e da quella in discussione comporterebbero allo stato attuale un aumento medio mensile inferiore ai 100 euro lordi medi mensili e non per tutti”.

Aumento lordo, non netto

Un dato certo è che – nella migliore delle ipotesi – si potrà effettivamente arrivare alle tre cifre, ma con due precisazioni: intanto non dimentichiamo che stiamo parlando di aumento lordo che – in busta paga – è inferiore di un buon 35-40%; ma, soprattutto, l’aumento è quello medio e quindi potrà variare da 60-65 (lordi) fino a 120-130.
Gli aumenti netti, quindi, potranno variare da 40 fino a 80 euro.
Vedremo se, al tavolo delle trattative, Aran e sindacati riusciranno a ricorrere a qualche operazione di finanza creativa per sovvertire le previsioni.