Per venire incontro alle numerose richieste dei nostri lettori abbiamo messo insieme tutti i dati contenuti nelle diverse tabelle allegate al contratto scuola appena firmato.
Il risultato è contenuto in due ampie tabelle che mettiamo a disposizione.
Per una migliore comprensione chiariamo alcuni punti.
Il contratto riguarda il triennio 2016/2018 e prevede aumenti che decorrono dal 1° gennaio 2016 e poi dal 1° gennaio 2017.
L’aumento a regime parte dal mese di marzo 2018 ed è quello definitivo che incide sugli importi tabellari.
A partire da questi aumenti si possono calcolare gli arretrati corrispondenti a 13 mesi del 2016, 13 mesi del 2017 e due mesi del 2018.
Per gli stipendi più bassi viene introdotto un meccanismo perequativo che riguarda però solamente il periodo marzo/dicembre 2018 e che cesserà quindi di essere erogato a partire da gennaio 2019.
Per il personale Ata è prevista un ritocco dell’importo del “compenso individuale accessorio”; per gli insegnanti, invece, c’è un leggero aumento della cosiddetta “retribuzione professionale docente” (entrambe queste voci vengono erogate per 12 mensilità e non per 13).
Una avvertenza finale: gli importi sono lordi, in busta paga a docenti e Ata arriveranno cifre decurtate di un 35-40% a seconda dello scaglione stipendiale (per gli arretrati esiste però una tassazione leggermente più favorevole, quindi il “taglio” è inferiore).
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