Manca ormai poco per la firma definitiva del contratto scuola 2016/2018, firmato lo scorso 9 febbraio dal governo e dei sindacati. Dopo il via libera del Ministero dell’Economia, è arrivato quello del Governo, dopo la riunione del Consiglio dei Ministri. Adesso, si attende solo l’ok della Corte dei conti.
Gli arretrati e gli incrementi contrattuali saranno erogati solo dopo la firma definitiva del CCNL.
fonte FLC CGIL
Così, come segnalato dalla Flc-Cgil, gli incrementi contrattuali sono lordo dipendente. Per ottenere gli importi netti occorre sottrarre le ritenute assistenziali e previdenziali (11,15%) e le ritenute Irpef le cui aliquote di calcolo variano da persona a persona a seconda dello scaglione di reddito di riferimento.
Gli aumenti stipendiali mensili decorrono dal 1° marzo 2018. Gli aumenti sono stati definiti e parametrati in ragione dei diversi profili professionali e delle diverse anzianità di servizio.
Gli incrementi retributivi si compongono dei seguenti elementi:
Lo stipendio tabellare è stato incrementato per tutti del 3,48% così come previsto in legge di bilancio 2018.
Le indennità fisse e continuative (Rpd/Cia/Indennità di direzione) invece sono state incrementate mediamente del 6,82%, una cifra superiore a quella stabilita in legge di bilancio. Questo è stato possibile utilizzando parte delle risorse destinate al “bonus docenti” e parte delle risorse destinate al MOF.
L’elemento perequativo viene erogato da marzo 2018 a dicembre 2018 e serve ad assicurare ai livelli retributivi più bassi incrementi mensili che si avvicinino alla media degli 85 euro così come previsto dall’accordo del 30 novembre 2016. Le risorse per finanziare l’elemento perequativo derivano dal diverso utilizzo degli incrementi relativi ai mesi di gennaio e febbraio 2018 destinati a tutto il personale.
In sintesi nel 2018 per il personale ATA si ottiene un aumento mensile che va da un minimo di 80,40 euro ad un massimo di 105,50.
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