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Contratto scuola, Barbacci (Cisl Scuola): “Ok per la firma, ma restano ancora molte cose da fare”

La segretaria generale della Cisl Scuola Ivana Barbacci annuncia la firma sul contratto scuola 2019-21, avvenuta oggi all’Aran. Diventano così esigibili, entro il 31 dicembre, gli arretrati stipendiali per tutto il personale scolastico. Dopo la promessa di novembre, oggi è arrivato il via libera della Corte dei Conti. Come afferma Barbacci, è prevista adesso una complessa parte normativa ancora da sottoscrivere. Si svolgeranno incontri nelle prossime settimane per l’inquadramento del personale Ata, sulla valorizzazione dei Dsga, degli amministrativi facenti funzione. Ci sono poi altri temi come la formazione, le sanzioni disciplinari del personale, e ancora la mobilità del personale e l’equiparazione dei diritti del personale precario. “E’ un contratto complesso” spiega la segretaria generale Cisl Scuola che dichiara come sulla parte economica ci sia ancora molto da fare, a partire dai 300 milioni della valorizzazione del personale docente che dovranno essere contrattualizzati a partire da gennaio. Di seguito le parole rilasciate da Ivana Barbacci alla Tecnica della Scuola:

Confronto e negoziato la via maestra

È importante e molto positivo che la firma definitiva avvenga in tempi che consentono di rispettare l’impegno assunto a novembre per ottenere l’erogazione dei benefici arretrati entro l’anno in corso” dichiara Ivana Barbacci commentando a caldo l’esito dell’incontro all’ARAN. “Ora ci attende a gennaio la ripresa del negoziato – aggiunge la segretaria della CISL Scuola, Università e Ricerca – per completare la parte economica del contratto, utilizzando pienamente anche i 300 milioni di euro previsti dalla finanziaria dello scorso anno, che siamo riusciti a rendere disponibili per questo rinnovo. Sulla parte normativa il negoziato è andato avanti nelle ultime settimane e proseguirà fino alla completa definizione di un quadro normativo che vogliamo rendere più adeguato alla complessità dei diversi profili professionali presenti nel nostro comparto. Per la scuola ci sono ancora molti nodi da sciogliere: dagli ordinamenti Ata, con una valorizzazione di tutto il personale e in particolare dei Dsga e degli assistenti facenti funzione, alla revisione della parte relativa alle attività funzionali all’insegnamento, alla piena esigibilità del diritto alla formazione di tutto il personale. Ci sono poi i nodi riguardanti il superamento dei vincoli della mobilità introdotti da diverse norme di legge, la questione delle sanzioni disciplinari, i diritti del personale precario”.

Al di là del negoziato per il contratto, restano le questioni legate al dibattito sulla legge di bilancio per il 2023, su cui Ivana Barbacci dichiara piena condivisione della scelta di metodo fatta dalla CISL per valorizzare quanto più possibile le sedi di confronto. “Credo che la linea della CISL sia quella più rispondente agli interessi dei lavoratori e delle organizzazioni che li rappresentano, che hanno poco da guadagnare se le logiche di conflitto prevalgono su quelle del confronto e del negoziato. Non abbiamo infatti alcun interesse a favorire atteggiamenti di chiusura e scelte unilaterali da parte del Governo. È previsto domani un incontro delle confederazioni a palazzo Chigi, un passaggio che la CISL ha rivendicato e intende onorare con coerenza, portando in quella sede critiche e proposte, a partire da quelle riguardanti la necessità di stanziare risorse per i contratti del triennio 2022/2024. La mobilitazione e lo sciopero hanno senso quando sostengono un confronto e un negoziato, al quale non possono sostituirsi, pena ridursi solo a una protesta sterile. Proprio il buon risultato raggiunto all’ARAN dimostra qual è per il sindacato la via maestra da seguire, quella che può dare concreti risultati”.

Redazione

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