Sta prendendo forma il nuovo contratto scuola 2016/2018, anche se la notte è ancora lunga e al tavolo ci sono ancora alcune difficoltà su Università e Ricerca.
GIRANO MOLTE FAKE NEWS SUI SOCIAL
Mentre dalle 15 all’ARAN, un affollato tavolo di contrattazione sta portando a termine il complesso lavoro di composizione del rinnovo del contratto della scuola, sui social girano sull’argomento fake news di ogni tipo. Bozze di contratto che nulla hanno a che vedere con la realtà di quello che sta accadendo nelle stanze di Via del Corso a Roma.
NOVITA’ SUL CONTRATTO DELLA SCUOLA 2016/2018
Tra le varie indiscrezioni che circolano nell’affollatissima riunione, possiamo sicuramente dire che abbiamo captato alcune novità sorprendenti.
– il nuovo contratto avrà una parte comune per tutti e 4 i settori (scuola, università, ricerca e Afam) e poi parti specifiche per ciascun settore. Questi settori verranno modificati solo in parte e diverse norme dei 4 vecchi Ccnl/07 continueranno ad essere vigenti;
– per la parte economica tutti arriveranno ad avere da 80 euro in su;
– tutto o parte del bonus (200 milioni di euro) dovrebbe andare sulla RPD (Retribuzione Professionale Docenti ), quindi un beneficio che andrebbe anche ai supplenti annuali;
– quello che rimane del bonus (se rimane in parte), più il “fondo” della finanziaria (10 poi 20 poi 30 milioni in tre anni) va alla valorizzazione del personale e si contratterà a livello di scuole;
– molte materie andranno in contrattazione di scuola, anche alcune nuove. Molte altre andranno al confronto, nuovo istituto importante che è più efficace della semplice informativa;
– non si modifica nulla degli artt. 28 e 29 ( orari di servizio) del vecchio CCNL scuola, verranno solo precisati gli obblighi per chi opera sul potenziamento (in tutto o in parte) che non ha solo ore di lezione frontale;
– non si modifica nulla sulla materia dei permessi, congedi, malattia ecc.. per i docenti, mentre ci sono alcune novità positive per gli Ata (permessi aggiuntivi ad ore);
– il disciplinare dei docenti andrà in sequenza al fine di individuare specifiche modalità che tutelino la libertà d’insegnamento (costituzionalmente garantita).
– Sulla mobilità, il prossimo Ccni sarà triennale, ma la mobilità rimarrà annuale. Solo chi dovesse ottenere la titolarità di scuola (5 massimo se ne possono chiedere) a domanda volontaria ci rimane 3 anni. Nessun blocco per chi ottiene la titolarità su ambito o si muove perché perdente posto.
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