Dalle parole del ministro Carrozza, che ascoltiamo in ogni occasione pubblica, in cui si parla di rinnovo contrattuale della scuola, si colgono dei segnali preoccupanti che ci inducono ad avere cattivi pensieri sulla sua idea di rinnovo del contratto.
Il ministro Carrozza infatti è fortemente convinta della necessità di introdurre, per gli insegnati, una nuova forma contrattuale, sostenendo che le novità che vorrebbe introdurre sono per molti un vero e proprio tabù. Ma quali sarebbero i tabù di cui parla il ministro Carrozza?
Chi sarebbero i molti che considerano intoccabile, almeno in alcuni punti, il contratto della scuola? Probabilmente tra i tabù a cui riferisce la responsabile del ministero di viale Trastevere, c’è il discorso dell’aumento dell’orario settimanale di servizio dei docenti della scuola secondaria e il superamento dell’aumento di stipendio legato all’anzianità di servizio.
Due punti che effettivamente trovano molta resistenza all’interno della categoria e la contrarietà manifestata da tutti i sindacati.
Nonostante queste resistenze, il responsabile del Miur considera un’esigenza primaria il rinnovo del contratto della scuola, anche perché il contratto vigente è bloccato dal 2009 e inoltre, a partire dal prossimo 9 novembre, per effetto del DPR 122/2013, rimarrà ulteriormente bloccato per tutto il 2014.
Quindi il ministro Carrozza dedicherà il 2014, come lei stessa ha dichiarato,a gettare le basi per il rinnovo del contratto scuola. La piattaforma contrattuale che ha in testa il ministro, che non sembra discostarsi troppo, da quella dell’ex ministro Profumo, rischia di essere peggiorativa rispetto all’attuale contratto. Non si tratta quindi di tabù, ma piuttosto di un’opposizione fatta nei confronti di un tentativo di “reformatio in pejus” dell’attuale contratto scuola.
La logica del rinnovo contrattuale è quella di migliorare il precedente contratto e non di peggioralo con l’applicazione di norme restrittive, volte ad eliminare diritti e introdurre carichi di doveri aggiuntivi. Nell’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto scuola che il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza dovrebbe inviare all’Aran per aprire il confronto con i sindacati ci sarebbe l’intenzione di cancellare gli scatti di anzianità del personale della scuola , in linea con il provvedimento del blocco degli scatti di anzianità per l’anno solare 2013.
Tra i ragionamenti che al Miur stanno facendo, ma con molti timori delle reazioni sindacali, c’è anche la questione dell’aumento dell’orario settimanale di servizio dei docenti della scuola secondaria, che tanta protesta ha provocato, quando era stata proposta, per via legislativa, dal ministro Profumo. Forse la questione dell’aumento dell’orario di servizio dei docenti è utilizzato dal Miur per alzare la posta, per poi recedere, ottenendo in contropartita il via libera sull’abolizione del sistema degli scatti di anzianità.
Nel frattempo il sindacato sembra avere ritrovato una certa compattezza che si materializzerà nella manifestazione unitaria del 30 novembre 2013, che potrebbe rappresentare le prove tecniche di uno sciopero generale.
Significative al riguardo le parole del Coordinatore nazionale della Gilda insegnanti Rino Di Meglio, che dichiara fermamente l’indisponibilità a discutere con il Governo di un rinnovo contrattuale che si limiti all’aspetto normativo senza considerare anche la parte economica.
La scuola, aggiunge Di Meglio, non è una catena di montaggio e la sua produttività può aumentare soltanto restituendo dignità ai docenti.
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