Come abbiamo anticipato, si è svolto oggi, 7 settembre, alle 15:00, il primo incontro dopo la pausa estiva tra l’Aran e i sindacati per proseguire con le trattative relative al rinnovo del contratto scuola. Da parte della Gilda degli Insegnanti, e a quanto pare anche da parte di altri sindacati, arriva purtroppo un giudizio estremamente negativo della bozza del contratto presentata dall’Aran, che la boccia su più fronti.
“Un testo irricevibile sia sul piano economico che su quello normativo”, si legge in un comunicato stampa. Secondo il sindacato si dovrebbe ragionare su un incremento stipendiale più alto per i docenti, tenendo conto degli ultimi eventi: “In linea con le altre sigle sindacali – dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Federazione Gilda-Unams – riteniamo che siano necessarie altre risorse da destinare all’aumento delle retribuzioni dei docenti, perché con un’inflazione galoppante che ormai ha raggiunto il 9%, non è possibile accettare un incremento del 4,2% per un triennio contrattuale tra l’altro già scaduto e senza aver stanziato ancora nulla per quello che sta per iniziare”.
Ancora ostacoli per il rinnovo del contratto scuola
Ecco l’opinione del sindacato dal punto di vista normativo: “Abbiamo espresso pesanti riserve soprattutto sulla parte riguardante il sistema delle sanzioni disciplinari che, così come è prospettato, risulta incompatibile con la libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione”, conclude Di Meglio.
Resta da vedere se anche gli altri sindacati si trovano in disaccordo con l’Aran sugli stessi punti e come procederanno le trattative per il rinnovo contrattuale del CCNL del personale comparto Istruzione e Ricerca triennio 2019 – 2021, a pochi giorni dalle elezioni politiche, che sembra non riuscire a vedere la luce.