Home Politica scolastica Contratto, Scuola esclusa dal rinnovo? Cgil: è fuori, ora dipende dal Governo

Contratto, Scuola esclusa dal rinnovo? Cgil: è fuori, ora dipende dal Governo

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Sta diventando un “giallo” l’inclusione del comparto Scuola nel rinnovo contrattuale che i sindacati rappresentativi si apprestano a firmare mercoledì 30 novembre.

A sollevare il problema è stato Michele Gentile, responsabile Settori Pubblici della Cgil: rispondendo all’intervista al Corriere della Sera del ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, il sindacalista Confederale ha detto che in vista dell’accordo da sottoscrivere, “il problema irrisolto, oltre alle risorse, è far rientrare nel perimetro dell’accordo anche il comparto della scuola, cosa che dipende dal governo“.

Quindi, se mercoledì prossimo i sindacati non la spunteranno, la Scuola sarebbe fuori dal rinnovo del contratto del pubblico impiego. In particolare, potrebbe essere esclusa dall’accordo relativo alle novità riguardanti valutazione, merito, semplificazione e ritorno alla contrattazione attiva. Qualcuno dice che sarebbero in dubbio anche gli 85 euro di aumento (medi per la parte pubblica, individuali per i sindacati).

Gentile ha fatto anche notare che i sindacati, per questi ultimi giorni di trattativa, avevano “chiesto anche la presenza delle Regioni e dell’Anci”, l’associazione dei Comuni, “come per altro era stato fatto le altre volte”.

Il rappresentante della Cgil ha anche parlato delle ripercussioni della sentenza della Consulta sulla trattativa per il rinnovo del contratto degli statali: “per superare la legge Brunetta serve il Testo Unico sul pubblico impiego” che alla luce della sentenza deve essere fatto “con l’intesa”. Ma per mettere a punto l’accordo che tracci la strada per il rinnovo del contratto “devono essere anche presenti le Regioni e l’Anci, come è accaduto anche per il memorandum del 2007 e l’intesa del 2012, quando era ministro Patroni Griffi”.

 

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In ogni caso, precisa il sindacalista Cgil, “i contratti nazionali di lavoro si fanno su specifici atti di indirizzo”. Bisogna dare, aggiunge, “valore al contratto, per cui non serve l’unanimità delle Regioni”.

Di tenore diverso, sullo stesso argomento, sono le parole di Maurizio Bernava, segretario confederale della Cisl: commentando sempre la convocazione di Madia per mercoledì prossimo, Bernava ha detto che “siamo vicini a una svolta storica, ad un accordo innovativo, che rimette in equilibrio il rapporto tra legge e contratto, a favore di quest’ultimo”.

Quanto all’incremento di 85 euro, se il riferimento sia alla media o al livello minimo, il sindacalista spiega che “questo spetta alla contrattazione”, mentre mercoledì le parti sono chiamate a sottoscrivere “un’intesa di indirizzo”.

Sul fatto che l’accordo si riferisca o meno anche alla scuola, Bernava non ha dubbi: “il punto è già stato risolto, il riequilibrio del rapporto tra legge e contrattazione riguarda tutti i comparti“.

Dove sta la verità lo sapremo solo mercoledì prossimo.

 

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