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Contratto scuola: forse ci sono i presupposti per rivedere il decreto Brunetta

Parafrasando il concetto eracliteo del divenire, dove tutto muta e tutto scorre, ci accorgiamo che il vorticoso mutare degli eventi politici italiani, fa registrare delle innaturali alchimie politiche di carattere gattopardesco che però potrebbero influenzare i rapporti , finora totalmente piatti, tra i sindacati e la politica.
Già le larghe intese, che hanno permesso la nascita del governo Letta, stanno rappresentando un’alchimia politica paradossale, e adesso che i berluscones stanno dichiarando, in alcune conferenze stampa, di essere passati all’opposizione, questa alchimia diventerà ancora più artefatta ed ingannevole. In questo quadro politico, dove chi ha aderito alla nuova Forza Italia, come l’on Renato Brunetta, si sta schierando contro l’azione governativa, portata avanti dal premier Enrico Letta, si stanno aprendo nuovi scenari, dove i sindacati provano a interloquire seriamente con il governo.
Infatti negli incontri tra i sindacati e il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, in relazione al rinnovo del contratto della scuola è stata posta una richiesta importante. Di cosa si tratta precisamente? Stiamo parlando della richiesta fatta dal coordinatore nazionale della Gilda insegnanti Rino Di Meglio che, con trasparenza e decisione, chiede che venga fatta chiarezza su quali materie sono di reale competenza contrattuale e quali invece attengono dell´amministrazione e alle prerogative dei dirigenti scolastici. In buona sostanza Di Meglio sostiene che il rinnovo contrattuale della scuola, dovrà passare inevitabilmente da una riforma del decreto Brunetta. La richiesta è stata seriamente considerata dal ministro Carrozza, che sembra essere, forse anche per il probabile passaggio dello stesso Renato Brunetta all’opposizione del governo, molto possibilista. In questa fase interlocutoria dove oltre la Gilda, anche la Flc Cgil chiede con determinazione, attraverso il suo segretario nazionale Mimmo Pantaleo, prospettive certe per i lavoratori della scuola, a partire da una riforma necessaria della legge Fornero, per garantire certezze ai dipendenti della scuola sull’accesso al pensionamento. Pantaleo chiede anche di mettere fine alla doppia penalizzazione per il blocco della contrattazione nazionale e degli scatti di anzianità, unica forma di progressione finora prevista. Anche la Flc Cgil come la Gilda chiede un rinnovo del contratto scuola, legato necessariamente ad una riforma del decreto 150/2009 e suoi successivi correttivi come il decreto 141/2011. Sulla stessa linea anche Cisl scuola e Uil scuola, che dicono a chiare lettere: “no alla doppia penalizzazione del blocco dei contratti nazionali e degli scatti di anzianità. No a incursioni legislative in materia contrattuale”. Vuoi vedere che, adesso che Brunetta sta andando all’opposizione, e il governo ha bisogno di un clima sociale tranquillo, il decreto 150/2009 si scioglierà ?

Lucio Ficara

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