Sembra che il rinnovo del contratto scuola sia strettamente collegato alle prossime elezioni politiche. Adesso si parla del suo rinnovo in primavera 2018.
I tempi del rinnovo del CCNL scuola sembravano essere maturi proprio in coincidenza del fatto che tutti parlavano di approvazione di una nuova legge elettorale e di lezioni anticipate in ottobre 2017. Adesso che l’accordo sulla legge elettorale è saltato e tutti parlano di elezioni a scadenza naturale della legislatura, il rinnovo del contratto ha seguito un rallentamento e sembra non esserci più l’urgenza di chiudere prima della fine del 2017. Adesso c’è chi parla di collegare il nuovo contratto scuola alla legge di stabilità e quindi di rinnovarlo in primavera 2018.
Per ora non c’è ancora neanche l’atto di indirizzo sulla scuola ma solo l’attivazione di tavoli tematici nelle prossime settimane per discuterne.
Ma quali saranno i punti nevralgici di discussione per il prossimo contratto della scuola? Sicuramente c’è il problema delle risorse finanziarie, infatti al momento non si riuscirebbe nemmeno a coprire le 85 euro lorde medie mensili. Poi c’è il problema non secondario di regolamentare, in modo chiaro e preciso, i permessi retribuiti del personale scolastico. Anche la riorganizzazione oggettiva dell’orario di servizio settimanale dei docenti è un punto nodale. A tal proposito si vorrebbero fare emergere tutte le ore di lavoro sommerso realmente prestato dai docenti e non riconosciuto nemmeno a livello giuridico oltre che economico.
Anche l’eccesso di carichi di lavoro del personale Ata è un punto che dovrà essere affrontato dal prossimo contratto della scuola.
Le OO.SS. sperano di fare confluire nel nuovo contratto scuola le risorse previste per il bonus del merito, facendo in modo che tale retribuzione accessoria sia riportata nei canali della contrattazione d’Istituto, e non lasciata, come prevede la legge 107/2015, alla disponibilità del dirigente scolastico che l’assegna annualmente al personale docente sulla base dei criteri individuati dal comitato per la valutazione dei docenti.
Inoltre il prossimo contratto scuola si dovrà occupare pure di regolamentare le modalità della formazione obbligatoria dei docenti da svolgersi in servizio. Infatti nel comma 124 dell’art.1 della legge 107/2015, si specifica che nell’ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale, quindi nel contratto scuola 2016/2018 dovrà essere recepito il fatto che la formazione dei docenti si svolge “in servizio” e quindi fa parte dell’orario di servizio settimanale.
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