Nel fronte sindacale c’è attesa per la presentazione da parte del ministro Bianchi dell’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto nazionale del comparto scuola.
I problemi aperti sono tanti, a partire dalla questione stipendiale, ma non solo. Sarà interessante capire, per esempio, se e come verrà affrontato il tema del riconoscimento retributivo e giuridico delle nuove figure professionali che stanno emergendo nella scuola.
Ne parliamo con Rosolino Cicero, presidente dell’Ancodis (Associazione nazionale dei collaboratori dei dirigenti scolastici).
Cosa vi aspettate dall’atto di indirizzo?
Ci aspettiamo che il Ministro prenda atto di quanto già previsto dalle disposizioni di legge e dalle intese già sottoscritte e di ciò che avviene da anni nelle istituzioni scolastiche di tutta Italia
Cioè?
Con il comma 5 dell’articolo 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 i docenti collaboratori del dirigente scolastico hanno assunto una loro identità e, nel corso di questi 20 anni di autonomia scolastica, hanno indiscutibilmente consolidato l’importanza della loro presenza nella scuola, senza però avere ancora oggi un inquadramento contrattuale: restano abitanti sospesi della terra di mezzo impegnati quotidianamente in un diversamente indaffarato lavoro docente.
Tutto vero, ma questa dichiarazione di principio ha bisogno di tradursi in regole contrattuali ben precise
Infatti il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale sottoscritto lo scorso mese di marzo fra le parti sociali ha evidenziato la necessità di avviare una nuova stagione di relazioni sindacali e di portare a compimento i rinnovi contrattuali del triennio 2019-2021 con la previsione di una nuova e moderna Pubblica Amministrazione fondata sulla valorizzazione delle persone, sui percorsi di crescita e aggiornamento professionali.
Nel concreto voi cosa vi aspettate?
Molto semplicemente ci aspettiamo che si dia attuazione a quanto previsto dal punto 3 del Patto secondo cui con i contratti collettivi del triennio 2019-2021, si dovrà procedere all’adeguamento dei contratti alle nuove figure, valorizzando le professionalità non dirigenziali dotate di competenze specialistiche acquisite negli anni, anche tramite opportune modifiche legislative
Restiamo fermi sul contratto, Ancodis cosa vuole?
Si deve valorizzare tutto il personale scolastico, compresi i collaboratori del dirigente scolastico e le figure di sistema; ma soprattutto si deve rivedere il sistema di progressione economica finalizzata al riconoscimento – oltre dell’azione didattica – delle competenze professionali acquisite, dell’esperienza professionale maturata, della quantità e qualità del lavoro prodotto.
E quindi voi vi aspettate che il Contratto riconosca esplicitamente le figure di sistema e dei collaboratori dei DS?
Certo: nel CCNL ci deve essere il riconoscimento chiaro della figura professionale del collaboratore del dirigente individuato ai sensi del comma 5 art. 25 del D. Lvo 165/2001 al fine di dare risposta alla domanda di valorizzazione professionale ed economica in accordo all’art. 36 della Costituzione Italiana.
Dopo cinque anni di battaglie da parte di Ancodis attendiamo un segnale chiaro da parte del Ministro Bianchi poiché anche nel Comparto dell’Istruzione occorre fare quel salto di qualità che possa riconoscere le alte professionalità della scuola nelle quali includere anche i collaboratori del dirigente scolastico.
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