La prossima settimana dovrebbero riprendere gli incontri Aran-sindacati per la firma del contratto scuola 2019/2021.
Si era parlato di incontri fissati già per l’8 e il 9 maggio, ma è possibile uno slittamento perché in quei giorni la Flc-Cgil sarà impegnata nei lavori del Congresso nazionale.
La nuova data è fissata per ora all’11 maggio.
Anche se l’ultimo incontro ufficiale risale alla fine di marzo è quasi certo che le parti si siano incontrate in modo più o meno riservato e informale durante il mese di aprile.
I nodi sono noti: i sindacati lamentano la scarsità delle risorse e chiedono che con il contratto nazionale si rivedano anche le regole delle relazioni sindacali, con la restituzione al tavolo contrattuale di materie che, al momento, rimangono “riserva di legge” almeno in parte (per esempio la mobilità, l’aggiornamento e la formazione e le sanzioni disciplinari).
“La trattativa – ci spiega il segretario generale di Uil-Scuola RUA Giuseppe D’Aprile – vive una fase di notevole complessità. Scarse le risorse per migliorare la condizione economica del personale scolastico giunta ormai a livelli insostenibili. Servirebbe una iniezione di nuove risorse”.
“Dal punto di vista normativo – aggiunge D’Aprile – occorre un’autentica svolta. Il contratto deve poter derogare alla legge nell’ambito delle materie specificamente demandate alla negoziazione e deve essere migliorativo rispetto al precedente sia dal punto di vista economico che normativo; diversamente, rischiamo l’inefficacia dell’azione sindacale
“Abbiamo sollecitato l’intervento del Ministro Valditara per imprimere l’accelerazione alla trattativa” afferma ancora D’Aprile.
Anche la Flc-Cgil ritiene che serva “un intervento politico per chiudere la parte normativa del contratto e uscire dallo stallo in cui la trattativa si trova in questo momento”.
“Senza questo – dichiara il segretario generale Francesco Sinopoli – non sarà possibile cominciare a negoziare il prossimo contratto su cui vanno investite grosse risorse a beneficio di una categoria di lavoratrici e lavoratori tra le peggio pagate della pubblica amministrazione e i cui salari sono, in questo momento, fortemente erosi dall’inflazione”.
Come abbiamo detto la trattativa riprenderà la prossima settimana dopo una lunga pausa di 40 giorni. Già in passato, però, dopo lunghe interruzioni del confronto, la ripresa aveva portato ad una conclusione rapida della vicenda, vedremo se sarà così anche questa volta.
La Uil-Scuola, però, da parte sua lancia un messaggio chiaro sia al Ministro, sia agli altri sindacati: “Ad oggi non ci sono le condizioni per concludere la trattativa”.
E così c’è già chi parla di un contratto che potrebbe chiudersi, ma con qualche firma in meno.
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