La vicenda del contratto nazionale del comparto scuola si complica sempre di più. Soprattutto non si capisce bene con quali tempi verrà avviata la trattativa.
Stando alle nostre informazioni l’atto di indirizzo è già stato inviato all’Aran e quindi tutto dovrebbe essere pronto almeno per una prima convocazione dei sindacati rappresentativi.
Per il momento, però, non è ancora previsto nessun incontro anche perché l’Aran è impegnata con il contratto del comparto degli Enti Locali.
C’è quindi chi parla di apertura del tavolo non prima di giugno. Se i tempi fossero davvero questi il contratto potrebbe essere chiuso non prima dell’autunno prossimo.
I soldi a disposizione, come abbiamo più volte scritto, non sono molti ma sono del tutto allineati alle risorse stanziate per il restante pubblico impiego.
Il problema, come è ormai noto, è che gli stipendi del personale della scuola sono mediamente i più bassi tutta la pubblica amministrazione e questa tendenza è difficilmente superabile per via contrattuale, almeno fino a quando le risorse complessivamente stanziate continueranno ad essere calcolate facendo un calcolo percentuale uguale per tutti.
Con questo contratto, infatti, gli aumenti nel pubblico impiego saranno all’incirca del 4,5% per tutti: è evidente che con questo meccanismo il personale della scuola non potrà mai “risalire la china”.
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