Maddalena Gissi, segretaria nazionale di Cisl Scuola
“Magari, ci fosse già l’atto di indirizzo per l’apertura del tavolo contrattuale per il comparto scuola, università e ricerca”: è questo il commento di Maddalena Gissi, segretaria nazionale della Cisl Scuola sulle voci secondo cui l’Aran starebbe già per convocare le organizzazioni sindacali.
“In realtà – aggiunge Maddalena Gissi – per il momento siamo ancora ad una fase preliminare: l’Aran ha convocato le confederazioni per la firma del contratto quadro sui comparti che risale al 2016”.
Non c’è dubbio invece che le risorse disponibili per un eventuale contratto siano davvero molto modeste: si tratta di meno di 4 miliardi che però devono essere suddivisi fra i diversi settori del pubblico impiego (Enti Locali, Scuola-Università-Ricerca, Sanità, Funzioni centrali) e fra le rispettive aree dirigenziali.
E, solo dopo la ripartizione, si potrà sapere con precisione quanto sarà destinato alla scuola e quanto al restante pubblico impiego.
Nella precedente “tornata” la distribuzione era stata effettuata garantendo a tutti un aumento medio del 4% circa.
Ma, siccome gli stipendi del comparto scuola sono mediamente più bassi degli altri, è evidente che – a conti fatti – la “forbice” fra gli stipendi non solo non si riduce ma addirittura aumenta, seppure di poco.
In ogni caso va detto che, per dare avvio alla contrattazione vera e propria, è necessario che il Consiglio dei Ministri approvi l’atto di indirizzo che dovrà contenere le cifre disponibili e soprattutto dovrà definire gli obiettivi strategici che il Governo intende perseguire.
Come di consueto, poi, l’atto dovrà essere firmato dai Ministeri dell’Economia e della Pubblica Amministrazione.
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