Contratti

Contratto scuola: lo Snals già orientato a non firmare

Sul rinnovo del contratto scuola c’è una pesante ipoteca: lo Snals non ha dubbi e ha già annunciato che a queste condizioni non sottoscriverà nessun accordo.

RISORSE SCARSE

“Sul rinnovo contrattuale – dichiara il sindacato autonomo – combatteremo ai tavoli affinché sia il più adeguato possibile. Le risorse economiche proposte, dopo ben dieci anni di vacanza contrattuale, sono inaccettabili per cui siamo sconcertati. Ci impegneremo, perché la categoria è in sofferenza sia per la scarsa considerazione sociale, sia per la drastica perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni”.

D’altronde lo Snals non ha firmato l’accordo del 30 novembre e quindi non è vincolato a rispettare il patto stipulato poco meno di un anno fa quando il tre sindacati confederali e il Governo avevano di fatto già fissato in 85 euro pro capite gli aumenti contrattuali.

NIENTE FIRMA IN MANCANZA DI ALTRI SOLDI

Sul punto lo Snals sembra intenzionato a non accettare compromessi: “Se la situazione non si sbloccherà sul piano economico, non firmeremo il contratto. Sarà una decisione condivisa con gli organi statutari, perché non accettiamo la mancanza di attenzione per i settori, compresi nel comparto Istruzione e Ricerca, che sono le leve strategiche della nostra società”.

“Senza Scuola, Ricerca, Afam, Università – spiega il sindacato – si creano nuove generazioni prive di cultura e di prospettive, con effetti negativi sul mondo sociale, politico ed economico. Dobbiamo formare l’uomo del domani, in una scuola che vogliamo rinnovare, in cui la professionalità di tutti gli operatori deve essere valorizzata; non si tratta solo di un problema economico: occorre riconoscere il lavoro che si svolge nei settori portanti della società attuale”.

Sul rinnovo del contratto, insomma, potrebbe esserci più di un punto interrogativo, anche se non è da escludere che  i sindacati, in cambio di qualche concessione sulla parte normativa sul bonus premiale o sulla chiamata diretta, accettino aumenti rigorosamente contenuti negli 85 euro già decisi da tempo.

Reginaldo Palermo

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