“Purtroppo, come avevamo previsto, l’aumento stipendiale non arriverà nemmeno agli 85 euro promessi dal Governo”. È quanto afferma Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, al termine dell’incontro avvenuto questa mattina tra Aran e sindacati per il rinnovo del contratto della scuola.
“Si parla di un aumento medio – spiega Di Meglio – che andrà applicato in percentuale nell’ordine del 3,48 per cento, come indicato dal Mef nelle linee guida sul nuovo meccanismo di incrementi stipendiali per tutto il comparto della Pubblica amministrazione. Un lieve incremento per il settore scuola ci sarà, dovuto alla diversa decorrenza del contratto, ma sarà garantito soltanto per il 2018. Per quanto riguarda la nostra richiesta di riportare nel perimetro della contrattazione le risorse stanziate nella legge 107, a cominciare dal ‘bonus merito’ e dalla card di aggiornamento docente, – aggiunge Di Meglio – l’Aran rimanda la decisione al Miur”.
Sul fronte delle relazioni sindacali, che costituisce l’altro tema all’ordine del giorno della riunione di oggi, il coordinatore della Gilda ha chiesto, rifacendosi a una sentenza della Corte Costituzionale in merito, di non estromettere dalla contrattazione integrativa e di istituto le sigle sindacali rappresentative ma non firmatarie.
“Anche per quanto concerne le relazioni sindacali – dichiara Di Meglio – la contrattazione si muoverà nel solco di quanto stabilito per le Funzioni Centrali: non c’è spazio, dunque, per la reintroduzione dell’articolo 6 ma viene semplicemente introdotto il confronto con i sindacati che, di fatto, non rappresenta alcun vincolo per l’Amministrazione”.
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