Contratto scuola, in mancanza della firma dei sindacati ci sarà un atto unilaterale del governo? Non credo. Ma tutto è possibile!
Contratto scuola, atto unilaterale del governo?
Contratto scuola, sul portale di Tecnidellascuola.it è apparso un articolo a firma di R. Palermo: Si legge”Nel caso in cui le parti in causa (sindacati e Aran) non riuscissero a firmare un contratto, il Governo potrebbe infatti tranquillamente regolare tutta la materia con un atto unilaterale.
Questa regola è espressamente prevista per la contrattazione integrativa (mobilità per esempio) ma non si può escludere che venga utilizzata anche per il CCNL. E in ogni caso non si può escludere a priori che il Governo, in assenza di un accordo fra le parti, regolamenti per legge quegli aspetti del rapporto d’impiego che più di altri hanno a che fare con l’organizzazione del lavoro, compresa la questione della valutazione del personale.”
Scenario difficile, ma non impossibile
Scenario difficile, ma possibile per il contratto scuola. Questo Governo e quelli passati ci hanno abituato agli “strappi”, al venir meno delle regole. In alcuni casi ha confermato con il silenzio alcune decisioni condannate anche dai giudici. due esempi per tutti: le classi pollaio (D.M. 81/09) e quelle superpollaio (Legge di stabilità 2015).
Chi frequenta le aule sa benissimo quanto queste organizzazioni si contrappongano ai diritti costituzionali allo studio e all’inclusione. Le classi pollaio e superpollaio rappresentano dei corpi estranei rispetto alla Costituzione. Formalizzano uno strappo rispetto alla nostra Carta, più volte ribadito dai giudici Eppure…
Nel nostro caso lo “strappo” alle regole assumerebbe un peso diverso. Più sostenibile, meno drammatico, ma rappresenterebbe comunque una dissonanza giuridica rispetto alle norme vigenti. E lo stesso R. Palermo a scriverlo quando conferma che la regola vale esplicitamente per la contrattazione decentrata “ma non si può escludere che venga utilizzata anche per il CCNL.”
L’opportunismo gioca a nostro favore
Comunque sono convinto che il Governo di fine legislatura non arriverà a questo. Semplicemente per opportunismo politico. Siamo in campagna elettorale e quindi una decisione così drastica, dura, rappresenterebbe un clamoroso e fatale autogoal con inevitabili conseguenze per i partiti di Governo. Dopo il rifiuto di tutti i sindacati a firmare un contratto irricevibile per la scuola, l’atto unilaterale rappresenterebbe una frattura con TUTTA LA SCUOLA.
Lo mettiamo alla prova?
A questo punto non resta che giocare la partita fino in fondo per il contratto scuola. Ognuno può formulare le ipotesi che ritiene più fondate.
Alla fine, però, contano i fatti. Pertanto, considerata “la bruttezza” del possibile contratto, e quindi il dovere morale dei sindacati a non firmarlo, non resta che costringere il Governo a scoprire le carte, che può prevedere anche l’emanazione in completa solitudine di un atto unilaterale Ma al Governo conviene questo atto estremo? Non credo. I prossimi giorni ci “consegneranno i fatti”.
Gianfranco Scialpi