Al Ministero c’è molta preoccupazione sulla questione del contratto scuola.
I soldi non ci sono o comunque sono pochi, per mesi si è continuato a dire che con il PNRR e con la nuova legge di bilancio si sarebbe provveduto ad incrementare le risorse, ma adesso la verità sta venendo a galla.
Intanto è ormai chiaro che i fondi del PNRR non potranno in alcun modo essere usati per i contratti pubblici, lo impediscono le regole europee che prevedono che tali risorse possono essere impiegate per investimenti straordinari ma non certamente per aumentare le retribuzioni che hanno invece bisogno di stanziamenti strutturali che si devono ripetere negli anni.
Ma ci sono anche altre complicazioni.
Le risorse attualmente disponibili potrebbero consentire un aumento medio degli stipendi della scuola nella misura di circa 85 euro lordi.
Ma, per l’appunto, si tratta di un aumento medio, questo significa che a conti fatti potrebbe variare da 40 euro per gli stipendi più bassi (quelli dei collaboratori scolastici per intenderci) a 110-120 euro (professori di secondaria di secondo collocati nella fascia stipendiale più alta).
Resta poi la questione del divario con gli stipendi degli altri dipendenti pubblici.
Molti confidano su ulteriori stanziamenti con la legge di bilancio che dovrà essere discussa e approvata dal Parlamento nelle prossime settimane.
Ma anche questa strada appare molto difficile da percorrere.
Su tutto questo trovate un approfondimento nel nostro VIDEO
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