Continuano le richieste e le “previsioni” sui possibili aumenti contrattuali, soprattutto adesso che si sta entrando nella “sessione di bilancio”.
Le cifre ormai si sprecano.
C’è chi ricorda che tempo fa il ministro Bianchi aveva detto che i docenti meriterebbero almeno 5-600 euro in più al mese, mentre i più moderati parlano di 400 euro di aumento.
In realtà per il momento le risorse disponibili rendono possibile – nella migliore delle ipotesi – 100 euro di incremento (cifra da cui bisogna poi togliere le l’Irpef e i contributi previdenziali a carico dei dipendenti).
Abbiamo provato a fare qualche calcolo per capire quanti soldi sarebbero necessari per aumentare gli stipendi del personale della scuola.
Lo si può capire da questa tabella che, pur essendo approssimativa, fornisce una idea piuttosto precisa dell’ordine di grandezza delle somme necessarie per soddisfare le richieste. L’aumento annuo è calcolato sulla base di 13 mensilità e comprende gli oneri a carico dello Stato.
aumento mensile | aumento annuo | spesa totale per docenti | spesa totale per ATA | spesa complessiva |
100 | 1820 | 1.583.400.000 | 400.400.000 | 1.983.800.000 |
200 | 3640 | 3.166.800.000 | 800.800.000 | 3.967.600.000 |
300 | 5460 | 4.750.200.000 | 1.201.200.000 | 5.951.400.000 |
400 | 7280 | 6.333.600.000 | 1.601.600.000 | 7.935.200.000 |
Come si può vedere per riconoscere un aumento di 400 euro mensili a tutto il personale servirebbero circa 8miliardi di euro, più di 6 per i docenti e più di uno mezzo per gli ATA
Nell’ipotesi di “limitare” l’aumento a 200 euro sarebbero necessari 4miliardi.
Per un incremento di 300 euro per i docenti e 100 euro per gli ATA servirebbero comunque più 5miliardi e non c’è bisogno di essere grandi economisti per comprendere che anche solo una soluzione del genere risulterebbe in questa fase del tutto impraticabile.
E forse sarebbero le stesse confederazioni sindacali a non essere del tutto d’accordo.
Bisogna infatti considerare che quando si parla di contratto scuola c’è da tenere conto che si parla solo di una fetta dell’intero comparto pubblico che è complessivamente quasi il triplo.
Ciò vuol dire che per poter spendere 5 miliardi per la scuola occorrerebbe poterne stanziare in totale non meno di 12.