Contratto scuola, ogni giorno leggiamo anticipazioni riguardanti la vertenza. Purtroppo solo pessime notizie! Al momento però non sappiamo nulla dell’atto di indirizzo. O meglio, molti lo conoscono, meno gli interessati che sono gli insegnanti! Perché non pubblicarlo?
La specificità di questo contratto
Contratto scuola, non ricordo nei miei trentasette anni di lavoro nella scuola, una vertenza così “chiacchierata”. La sua peculiarità risiede nella maggiore efficacia comunicativa dei social, delle testate online… Il valore aggiunto di questi “luoghi virtuali” risiede nella dinamicità delle informazioni, le quali creano “rete”. Quindi una maggiore diffusione e condivisione delle informazioni. Queste si caratterizzano, però, per la loro “mutevolezza costruttivistica”, perché coinvolte nel processo di destrutturazione/ristrutturazione. Il risultato è quasi sempre un prodotto originale. Ogni realtà umana, però, è sempre “grigia”. A questo profilo dinamico e di crescita culturale dal basso, si affianca la componente “dark” del Web. Mi riferisco, purtroppo alle offese, alle fake che rappresentano un impedimento al pieno riconoscimento culturale del virtuale.
Troppe informazioni, non supportate…
Detto questo, ogni giorno “porta la sua pena”, costituito solo da pessime notizie sul possibile contratto. In concreto, formazione, tutoraggio, supporto ai progetti di alternanza scuola/lavoro gratuiti e straordinario gratuiti…
Questo rincorrersi di “pessime notizie”, non è supportato dall”Atto di indirizzo. Al momento non è disponibile neanche qualcosa che assomigli ad una bozza. Qualcuno ne parla, citando anche capitoli e sezioni, confermando quindi la sua esistenza. Quelli che al momento stanno subendo questo “tsunami” di informazioni sono gli insegnanti che avrebbero il diritto di averlo a disposizione e quindi riflettere sulle loro ipotetiche prospettive. Senza intermediazioni e quindi condizionamenti di parte!
Un appello ai sindacati e…
Quindi mi chiedo: perché non pubblicare l’Atto d’indirizzo, anche nella sua versione provvisoria? La scelta di rendere disponibile il documento ridurrebbe le tante anticipazioni, costringendo il confronto sugli elementi certi, quanto meno contenuti nell’Atto d’indirizzo. A questo aggiungo che sarebbe un bel segnale di democrazia verso gli insegnanti, favorendo nello stesso tempo la consultazione dei diretti interessati . Che dite, qualcuno ai piani alti si ricorderà di noi? Oppure lo faranno, quando dovranno chiedere la firma a “scatola chiusa”? In quest’ultimo caso non dovranno meravigliarsi se saranno “gentilmente” invitati a lasciare gli edifici scolastici.
Gianfranco Scialpi