Il contratto scuola, lo abbiamo scritto di recente in un nostro articolo, sta giungendo al bivio della verità.
Tra chi tifa perché il bonus del merito rimanga saldamente nelle mani di esclusiva competenza dei dirigenti scolastici e che la card docente resti nella disponibilità dei soli docenti di ruolo, ci sono coloro che sostengono che non si possa superare per via contrattuale una norma di legge, approvata da entrambi i rami del Parlamento.
Quindi qualcuno spera in una chiusura di contratto sulla base economica degli 85 euro lordi medi e su una base giuridica che non tocchi la legge 107/2015 e la legge 15/2009, sostenendo che nell’atto di indirizzo non esiste la possibilità di affrontare temi che sono già definiti per legge.
Eppure il contratto della mobilità 2017/2018, prorogato in via transitoria anche per il 2018/2019, ha già modificato sostanzialmente la legge 107/2015, consentendo a docenti titolari su ambito di avere titolarità su scuola, consentendo ai docenti perdenti posto di essere trasferiti a domanda volontaria o d’ufficio sempre su scuola, consentendo di fare entrare in contrattazione l’assegnazione dei docenti ai plessi degli Istituti con plessi su comuni diversi.
Adesso, dopo l’incontro all’ARAN del 4 gennaio 2018, il precedente atto di indirizzo che delineava i perimetri della contrattazione è stato integrato in modo da superare alcuni punti fondamentali per una possibile intesa.
Domani 11 gennaio 2018 potrebbe essere il giorno della verità per capire se esistono veramente i margini per chiudere in tempi ragionevoli, e comunque prima delle elezioni politiche, la questione del rinnovo del contratto scuola.
Resta fermo un punto nodale per raggiungere una possibile intesa, ed è quello di privilegiare la fonte contrattuale quale luogo naturale per la disciplina del rapporto di lavoro, dei diritti e delle garanzie dei lavoratori, nonché degli aspetti organizzativi a questi direttamente pertinenti. In buona sostanza i sindacati punteranno a fare rientrare nelle contrattazioni di istituto il tema dell’organizzazione del lavoro, mentre il bonus del merito e la valorizzazione professionale sono soldi che dovranno essere oggetto del rinnovo del contratto.
Un altro punto nodale per il rinnovo di questo contratto scuola è la formazione dei docenti. I temi sono tanti e sono temi importanti, la partita è tutta da giocare ma il tempo a disposizione per la Ministra Fedeli è ormai prossimo alla scadenza, quindi si arriverà presto ad un prendere o lasciare.