Giovedì 4 gennaio nuovo incontro per la trattativa sul contratto del Comparto Istruzione e Ricerca. I temi al centro della discussione sono stati quelli delle relazioni sindacali e delle risorse. Per la FLC CGIL sono presenti il segretario generale Francesco Sinopoli e i componenti della segreteria nazionale di categoria.
Il presidente dell’ARAN, dott. Gasparrini, sulle relazioni sindacali presenta, come base per il lavoro, la riscrittura già avvenuta per la pre intesa delle funzioni centrali siglata il 23 dicembre scorso. Essa è punto di riferimento anche nel Comparto Istruzione e Ricerca, tenendo conto della peculiarità della scuola sulla quale è intervenuta anche la legge 107/15 introducendo un forte elemento decisionale affidato al dirigente scolastico.
Sulle risorse: abbiamo a disposizione risorse che sono pari all’aumento mensile di 85 euro medi. L’aumento medio mensile è stato tradotto in una percentuale facendo coincidere l’aumento con una progressione del 3,48% della retribuzione di ogni lavoratore, prendendo come riferimento la retribuzione media del comparto e applicando ad essa la percentuale stabilita. Il tavolo dovrà individuare, come già fatto, nel caso delle funzioni centrali meccanismo di perequazione per andare a coprire le categorie che hanno retribuzioni più basse.
Il Segretario Generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli ha sottolineato in premessa le peculiarità di scuola, università, ricerca e AFAM rispetto al resto della Pubblica Amministrazione e per questo non possiamo pensare a un contratto “fotocopia”, stante le molte diversità rispetto ai settori delle funzioni centrali.
L’autogoverno delle istituzioni del nostro comparto è un altro forte elemento di differenziazione. Il rapporto tra legge e contratto nel nostro comparto si declinerà diversamente, l’articolo 6 dell’attuale contratto scuola è il nostro punto di riferimento. Da lì bisogna partire per fare quegli avanzamenti e quegli adeguamenti coerenti con i cambiamenti che sono intervenuti nell’organizzazione del lavoro. Ad esempio l’ultimo accordo sulla mobilità nella scuola ha già aperto una breccia rispetto alla legge 107/15 con la possibilità per i docenti di trasferirsi su scuola e con il diritto delle RSU a contrattare i criteri di assegnazione di docenti e ATA alle sedi scolastici. Questi sono solo due esempi che facciamo per indicare la strada che vogliamo seguire e per la scuola e per tutti gli altri settori del comparto.
I nostri obiettivi sono declinati nell’Accordo di Palazzo Vidoni: garantire un aumento mensile di 85 euro mensili e rovesciare la piramide delle retribuzioni, quindi rafforzare le retribuzioni che di più hanno sofferto la crisi. Le risorse della legge 107/15 (bonus, card docenti, formazione), i premi previsti nella ricerca, vanno riportate in contrattazione. Su università e ricerca, le cui risorse non sono calcolate in legge di bilancio, facciamo riferimento alle risorse previste nell’Atto di indirizzo del comparto.
Ci aspettiamo dunque una disponibilità a negoziare partendo dall’obiettivo dell’Accordo di Palazzo Vidoni. Sui nostri settori c’è comunque bisogno di un impegno politico specifico e per le risorse aggiuntive – bene il fondo ad hoc costituito dalla legge di bilancio 2018 – e per un sistema di relazioni sindacali che ampli la partecipazione e incentivi un’idea di autonomia che non sia di sola gestione ma di corresponsabilità di sistema.
Il Dott. Gasparrini ha preso atto delle richieste sindacali e puntualizzato quanto segue: sulle risorse è necessario attenersi agli stanziamenti già fissati dalle diverse leggi di bilancio, sulle relazioni sindacali si è detto consapevole delle specificità del comparto. In quanto all’utilizzo delle risorse della legge 107 e di altre leggi come ad esempio la 218 (premi per meriti scientifici) si è riservato una verifica politica, dal momento che l’atto di indirizzo di comparto non le cita esplicitamente.
A fine dell’incontro è stata consegnata una bozza di testo sulle relazioni sindacali e fissato il calendario dei prossimi incontri suddivisi per settore.
Eccolo:
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