Sul tema degli stanziamenti per il rinnovo contrattuale il pessimismo delle organizzazioni sindacali è sempre più diffuso.
“Le risorse per il rinnovo del CCNL – scrive lo Snals di Elvira Serafini in un proprio comunicato – consentono aumenti medi pari a poco meno del 3,8%, tenendo conto dell’eliminazione del costo medio dell’elemento perequativo. In ogni caso, questo non ci permette di raggiungere quegli aumenti a tre cifre che erano il nostro obiettivo. Ribadiamo, perciò, la nostra delusione per la scarsità delle cifre a disposizione in legge di bilancio e per le stime predisposte dall’Aran”.
Va anche detto – aggiunge Serafini – che “proprio presso l’Aran stanno ancora lavorando le Commissioni paritetiche per l’ordinamento professionale che stanno studiando possibili riforme degli ordinamenti professionali di parte del personale del nostro comparto, tra cui il personale Ata della scuola”.
“Ma – conclude Serafini – per queste modifiche ordinamentali, che andrebbero recepite nel nuovo contratto, non sono state previste risorse aggiuntive. Inoltre, se fosse verificata l’ipotesi di non corrispondere gli arretrati, sarebbe qualcosa di inaccettabile”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il coordinatore di Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio che ci dice: “Le risorse attualmente disponibili sono persino inferiori a quelle del precedente contratto; è inutile dire che ne vanno trovate altre”
Sul come reperirle Di Meglio ha un’idea: “E’ da tempo che sosteniamo che si dovrebbero recuperare fondi stanziati dalla legge 107, oppure il Governo dovrebbe pensare ad uno stanziamento straordinario in corso d’anno”.
E in caso contrario?
“Non ci sono molte soluzioni – replica Di Meglio – bisognerà attendere la prossima legge finanziaria”.
Ma, a conti fatti, cosa c’è scritto nell’atto di indirizzo del Comitato di settore?
“Questa dell’atto di indirizzo mi sembra una commedia degli errori: in realtà non c’è nessun atto inviato all’Aran”.
Anche a Elvira Serafini abbiamo chiesto se le risulti che l’Aran abbia ricevuto il documento per poter dare avvio alla trattativa.
La risposta della segretaria dello Snals è lapidaria: “No”.
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