Il contratto scuola è scaduto da quasi tre anni, precisamente dal 31 dicembre del 2018. Non è riuscito a rinnovarlo l’ex Ministro Marco Bussetti in carica a viale Trastevere dal giugno 2018 al settembre 2019, nemmeno l’ex Ministro Lorenzo Fioramonti in carica dal settembre 2019 al dicembre 2019, ha fallito anche l’ex Ministra Lucia Azzolina alla guida del Ministero dell’Istruzione dal gennaio 2020 fino a febbraio 2021. Ora toccherebbe all’attuale Ministro dell’Istruzione Bianchi riuscire a trovare la soluzione per chiudere il contratto scuola 2019-2021.
Le risorse messe in legge di bilancio 2021 per il rinnovo del CCNL scuola 2019-2021, non sono sufficienti a garantire, tenuto conto del fatto che esiste anche la necessità di mantenere l’elemento perequativo stabilita nel CCNL scuola 2016-2018, un aumento stipendiale per i docenti di almeno tre cifre. Al momento l’ARAN potrebbe proporre ai sindacati un aumento massimo di circa 87 euro lordi medie mensili, motivo per cui il rinnovo contrattuale sembra essersi impantanato.
Servono risorse aggiuntive che consentano un rinnovo molto più alto di quanto stabilito con le risorse a disposizione in legge di bilancio.
Il Ministro dell’Istruzione Bianchi ha firmato un accordo con i sindacati per prevedere degli aumenti di stipendio del personale della scuola, in modo che anche i docenti possano recuperare un livello stipendiale più adeguato rispetto agli altre settori del pubblico impiego.
In tale accordo si prevedono efficaci politiche salariali per la valorizzazione del personale dirigente, docente e ATA, con il prossimo rinnovo del contratto, tramite le risorse di cui al Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale.
Bisogna sottolineare che i fondi relativi al “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”, saranno disponibili nella legge di bilancio 2022, quando oltre al CCNL scuola 2019-2021, bisognerà pensare anche al rinnovo del contratto 2022-2024, visto che nel frattempo sarà scaduto anche il contratto scuola 2019-2021 oltre quello 2016-2018.
Bisogna ricordare che la scuola italiana è stata pesantemente maltrattata per quanto riguarda le politiche salariali. Il CCNL scuola 2016-2018 era stato rinnovato dopo 9 anni di blocco contrattuale, senza prevedere arretrati e considerando la perdita dell’anno 2013 ai fini della progressione di carriera. Adesso gli anni di arretrati che i docenti dovrebbero incassare sono tre, 2019, 2020 e 2021.
Qualche voce di corridoio sostiene che sia in dirittura l’atto di indirizzo per l’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto scuola 2019-2021 già nel mese di luglio, ma i sindacati fanno sapere che senza risorse economiche aggiuntive non esistono i presupposti per sedersi al tavolo della contrattazione. Nelle prossime settimane vedremo quale sarà il destino del rinnovo contrattuale della scuola.
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