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Contratto-scuola: sciopero il 13 aprile

In sei cartelle di testo i sindacati confederali della scuola hanno riassunto le linee rivendicative per l’apertura del negoziato contrattuale relativo al quadriennio normativo 2006/2009 e al biennio economico 2006/2007.
Tre settimane fa il documento è stato trasmesso ufficialmente non solo all’Aran ma anche ai Ministri Luigi Nicolais (Funzione Pubblica) e Giuseppe Fioroni (Pubblica Istruzione).
E, in data 5 marzo, visto che dalla parte pubblica non è ancora arrivato alcun segnale, i confederali fanno sapere che in mancanza di risposte da parte del Governo il 13 aprile sarà sciopero generale della scuola.
Il primo dato che emerge dal testo è molto chiaro: i sindacati confederali non hanno alcuna intenzione di accettare l’ipotesi di istituire aree separate di contrattazione; secondo Panini, Scrima e Di Menna il comparto scuola non deve cambiare e il contratto deve riguardare tutto il personale dai collaboratori scolastici fino ai docenti dei Centri per l’educazione degli adulti o degli ex-Irre (ultimamente all’interno dei sindacati era nata l’idea di far afferire al settore della ricerca il personale della nascente Agenzia nazionale per l’autonomia che dovrebbe accogliere docenti e tecnici provenienti da Irre, Indire e Invalsi).
Sotto l’aspetto retributivo, la parola d’ordine dei sindacati non è esattamente “stipendi europei” quanto, più realisticamente, “riequilibrio all’interno dell’UE”.
Ma con quali risorse si potrà raggiungere questo obiettivo ?
I sindacati forniscono indicazioni puntuali: rivedere l’entità dei compensi previsti dal fondo di istituto e quelli per le ore eccedenti, sbloccare l’utilizzo dello 0,7% che il contratto sul biennio economico 2004/2005 destinava a compensare la produttività, aquisire i 200milioni di euro derivanti da risparmi di sistema come previsto dalla legge finanziaria 2004.
Ma – sempre secondo i sindacati – dovranno essere previsti anche “benefit” specifici come per esempio la copertura assicurativa a carico della Amministrazione, il rimborso delle spese per l’aggiornamento, l’ ingresso gratuito nei musei, facilitazioni per l’acquisto di libri e strumenti tecnologici.
E c’è anche una modesta apertura sul versante del riconoscimento della professionalità: per i docenti con maggior esperienza potrebbe essere prevista una riduzione dell’orario frontale di lezione in modo poter utilizzare una parte delle ore di servizio per attività di accoglienza, supporto al lavoro dei docenti, orientamento e lotta alla dispersione.
Il documento in questione – che per il momento sta circolando solo fra pochissimi addetti ai lavori – dovrebbe servire secondo i sindacati ad aprire un ampio dibattito fra tutti i lavoratori in modo da consentire un rapido avvio delle trattative e una altrettanto rapida firma del contratto (c’è chi parla di chiusura prima della pausa estiva).

Reginaldo Palermo

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