“Sulla scuola sono stati fatti due accordi di straordinaria importanza ma che adesso chiediamo che vengano applicati e rispettati fino in fondo; pretendiamo coerenza, pretendiamo serietà e noi siamo vicini, in particolare, alla nostra federazione Cisl scuola che si sta avvicinando alla grande mobilitazione generale del 30 maggio giusta e sacrosanta perché si sblocchino finalmente gli investimenti, le assunzioni, le stabilizzazioni per valorizzare la contrattazione per migliorare i salari delle donne e degli uomini che animano le nostre comunità”: lo ha detto poche ore fa Luigi Sbarra, nel corso del XIX Congresso confederale della Cisl che lo ha riconfermato segretario generale del sindacato.
Intanto tutti i principali sindacati del comparto (Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals, Gilda e Anief) stanno “scaldando i motori” in vista dello sciopero di lunedì 30, sciopero che – a dire degli stessi sindacati – potrebbe raccogliere percentuali di adesioni inaspettate, nonostante che si debba risalire ai primi di maggio del 2015 per avere un numero significativo di astensioni dal lavoro.
Il fatto è che la piattaforma sindacale appare al momento difficile da accettare da parte del Governo.
I sindacati chiedono infatti un aumento delle risorse stanziate per il rinnovo del contratto, ma – se anche il Governo fosse d’accordo – bisognerebbe comunque aspettare l’approvazione della prossima legge di bilancio per avere una risposta.
Per la verità c’è anche chi continua a parlare di risorse che potrebbero arrivare dal PNRR, ma questa ipotesi – come abbiamo scritto più volte – è fuori discussione in quanto le regole europee non consentono di utilizzare tali fondi per spese di personale.
Un’altra possibilità, secondo alcuni, potrebbe essere quella di utilizzare già da subito i fondi stanziati per il triennio contrattuale 2022/24, ma è evidente che, in questo caso, il problema verrebbe solo rinviato di un paio di anni.
Comunque a partire dai prossimi giorni si capirà meglio quale “piega” potrà prendere la trattativa per il rinnovo contrattuale: per il 7 giugno, infatti, l’Aran ha convocato i sindacati per la ripresa degli incontri.
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