Siglato a Roma, in via definitiva, il contratto del comparto Istruzione e Università che coinvolge 1,2 milioni di dipendenti.
Il nuovo contratto si riferisce agli anni 2016, 2017 e 2018.
A tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori sarà riconosciuto l’aumento stipendiale previsto dall’intesa del 30 novembre 2016 tra Governo e Organizzazioni sindacali, anche grazie alla previsione di un apposito intervento perequativo, che interessa soprattutto le qualifiche iniziali. Il contratto, inoltre, per valorizzare ulteriormente la professionalità delle docenti e dei docenti delle istituzioni scolastiche e dell’AFAM e il fondamentale ruolo che rivestono nella società, assegna loro un ulteriore riconoscimento economico, che consente di giungere a un incremento stipendiale complessivo medio di 96 euro al mese per i docenti delle scuole (gli aumenti vanno da 80,40 euro a 110) e di 105 euro al mese per i docenti dell’AFAM. Più di quanto previsto dall’intesa di novembre.
Per gli ATA delle scuole l’incremento medio è di 84,5 euro (si va da un minimo di 80 a 89 euro), per l’università di 82 euro, per ricercatori e tecnologi di 125 euro, per l’area amministrativa della ricerca di 92 euro, per l’ASI di 118 euro. Salvaguardato, per le fasce retributive più basse, il bonus di 80 euro. Non solo incrementi stipendiali. Con la firma del contratto scuole, università, enti di ricerca e istituzioni AFAM si avvantaggeranno anche di regole innovative per migliorare l’organizzazione del lavoro e tutelare e riconoscere l’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori.
Se Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil hanno firmato in via definitiva il contratto, la Gilda, in una nota, ha affermato che firmerà l’accordo con riserva. Fermo sulla sua posizione, invece, lo Snals con il segretario, Elvira Serafini, netto sull’argomento colloquio con la Tecnica della Scuola: “Coerentemente con quanto affermato lo scorso 9 febbraio, alla firma dell’ipotesi contrattuale, anche oggi lo Snals conferma il no alla firma sul rinnovo. C’è poco da girarci attorno. Anzi, se posso dirlo, mi è sembrato strano che la notizia dell’incontro si sia divulgato nel corso delle elezioni per il rinnovo della rappresentanza sindacale. Per noi, dunque, lo ribadisco, è un no al contratto che non rappresenta efficacemente il lavoro di tutto il comparto della scuola. I miglioramenti non li giudichiamo sufficiente per la firma”.
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