I rapporti fra sindacati e Governo sembrano più distesi e, dopo gli ultimi comunicati piuttosto bellicosi in cui si parlava anche di mobilitazione (Uil Scuola aveva persino accennato ad un possibile sciopero), nella giornata di venerdì 22 la situazione ha preso una piega ben diversa: adesso i sindacati mostrano di apprezzare le misure contenute nella legge di bilancio e lasciano trasparire un certo ottimismo sul rinnovo del contratto scuola.
Il comunicato della Ministra
La ministra Fedeli, per parte sua, rivendica di essere riuscita a far inserire nella manovra di bilancio un bel numero di misure a favore del sistema scolastico tra le quali i 150 milioni di euro per ampliare l’organico di diritto, 60 milioni (10 per il 2018, 20 per il 2019 e 30 a partire dal 2020) per aumentare la dotazione del MOF, 96 milioni di euro per l’adeguamento degli stipendi dei dirigenti scolastici, ripristino della possibilità di nominare supplenti per coprire le assenze brevi del personale Ata.
Ministra e sindacati, a questo punto, concordano sul fatto che la trattativa per il contratto del comparto potrà prendere avvio quanto prima. In proposito è già stato concordato che il primo incontro si terrà il prossimo 4 gennaio.
Le richieste sindacali
Tutto risolto, quindi?
Certamente no, perché i sindacati hanno già messo in chiaro che ci sono tre questioni del tutto imprescindibili:
- va garantito l’aumento di 85 euro medi mensili per le lavoratrici e i lavoratori del comparto
- vanno ricondotte nel CCNL delle risorse economiche stanziate dalla legge 107/15 (bonus premiale e Carta del docente)
- va riportata nel CCNL di ogni altra materia che le leggi hanno sottratto alla contrattazione così come definito nell’Accordo di Palazzo Vidoni del novembre 2016.Va detto che il comunicato sindacale non è stato sottoscritto dallo Snals (la spiegazione è che in questa fase il sindacato non ha ancora messo a punto l’organigramma definitivo, dopo il Congresso nazionale dei giorni scorsi), ma è probabile che ci sia anche il tentativo di mantenere le mani libere (lo Snals aveva già detto che a queste condizioni non firmeranno nessun contratto).
Sulle altre questioni (bonus premiale, rapporto legge/contratti) i sindacati hanno ottenuto l’impegno della Ministra a inviare al Dipartimento della Funzione Pubblica per ottenere il via libera sulle richieste sindacali.
Resta il fatto che in sede di esame della legge di bilancio la maggioranza di Governo si è mostrata del tutto contraria alle delegificazione del bonus e di altre materie contenute nella legge 107.Il problema dei tempi
Il confronto su questo punto si preannuncia dunque molto complicato e per nulla scontato.
Senza dimenticare che il tempo stringe: a partire dal 4 gennaio ci saranno infatti solamente due mesi di tempo per chiudere la partita contrattuale.