A raffreddare gli animi dei sindacati che nelle ultime ore si sono affrettati a dire che la strada verso la firma del contratto scuola è diventata meno impervia dopo la decisione del Governo di spostare 300 milioni di euro dalle risorse del fondo per il MOF a quelle contrattuali ci ha pensato poche ore fa il presidente dell’Aran con una nota rilanciata dall’Ansa.
“Apprendo dalle agenzie di stampa – dichiara Antonio Naddeo – che il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, avrebbe integrato l’atto di indirizzo con le risorse stanziate in bilancio per il salario accessorio pari a un importo di 300 milioni di euro. Ne approfitto per chiarire che, al momento, l’Aran non ha ricevuto in merito alcun atto, né alcuna comunicazione”.
“Ricordo, peraltro – conclude il presidente Aran – che un atto di indirizzo deve prima ricevere l’approvazione del ministro per la Pubblica amministrazione e del ministro dell’Economia e delle finanze e solo successivamente può essere trasmesso all’Aran. Pertanto l’Agenzia potrà utilizzare tali risorse per il Ccnl soltanto quando sarà definito il procedimento dell’atto di indirizzo integrativo”.
Detto più chiaramente: “Cari sindacati, mettetevi l’animo in pace, perché per il momento i 300 milioni non sono ancora disponibili e quindi la trattativa deve continuare facendo riferimento alle risorse che sono note ora”.
Secondo una diversa lettura si potrebbe pensare che Naddeo voglia in qualche modo sollecitare il Governo ad accelerare la procedura per aggiornare l’atto di indirizzo.
I più maliziosi sostengono che forse c’è anche il tentativo da parte di qualcuno di intestarsi il merito della firma del nuovo atto di indirizzo: la firma la metterà il Ministro della Funzione Pubblica del Governo Draghi o quello del Governo Meloni.
Ma sono tutti retropensieri e processi alle intenzioni; resta il fatto che ai sindacati la sortita di Naddeo non è piaciuta per nulla.
Dai vertici di uno dei sindacati scuola ci dicono: “Da Antonio Naddeo affermazioni sul CCNL scuola a dir poco stonate. Che l’ARAN debba ricevere un’integrazione all’atto di indirizzo è ovvio, l’abbiamo detto con chiarezza. Dunque una polemica infondata la sua, non consona al ruolo di chi presiede l’ARAN”.