Politica scolastica

Contratto scuola: situazione sempre più complicata

I segnali che arrivano dal fronte del tavolo per il rinnovo del contratto scuola sono contraddittori e si fa davvero fatica a prevedere gli sviluppi più immediati anche perché ormai i tempi sono terribilmente stretti: per la prossima settimana non ci sono ancora convocazioni presso la sede dell’Aran, mentre la data delle elezioni si avvicina sempre di più, con il rischio che prima del 4 marzo non si riesca a firmare nulla.

Chiudere presto e bene: ormai è uno slogan senza senso

Il “chiudere presto e bene” di cui i sindacati parlano da mesi sta diventando ormai un semplice flatus vocis, una banale emissione vocale priva di ogni riferimento alla realtà.
Arriva invece notizia che nei prossimi giorni saranno convocati i sindacati rappresentativi del comparto Enti Locali che sarebbe persino pronti per firmare il contratto nell’arco di pochissimi incontri.
Ma c’è chi interpreta il recente comunicato di Cgil, Cisl e Uil come la premessa per una rapida chiusura del contratto scuola.

Contratto-ponte. Le critiche di Professione Insegnante

L’accordo, secondo i sindacati, dovrebbe rappresentare solamente una tappa del percorso che dovrà portare fra un anno alla firma del contratto del triennio 2019/2021.
Ma c’è chi, su questa ipotesi, non è per nulla d’accordo. Fgu-Gilda e Snals hanno già detto che a queste condizioni non firmeranno niente, mentre sui social la polemica si fa sempre più serrata.
“Flc Cgil, Cisl scuola, Uil Rua – afferma Libero Tassella del Gruppo FB Professione Insegnante – sarebbero pronte a firmare il vergognoso contratto della scuola spacciandolo come un contratto- acconto, un contratto -ponte, in vista di una nuova stagione contrattuale da aprire nel 2019, mentre sappiamo che i contratti nella scuola poi si fermano in media per irca10 anni”.
“Sappiamo – aggiunge Tassella – che ci sono due sindacati che potrebbero non firmare il CCNL , noi invitiamo questi due sindacati, lo Snals-Confsal e la Fgu, a passare dalle parole dei comunicati ai fatti, ritirino la loro delegazioni e proclamino lo stato di mobilitazione e lo sciopero”.
Per l’ennesima volta Tassella rilancia l’appello che da mesi è diventato il leit-motiv del suo Gruppo: “Invitiamo tutti gli insegnanti a mobilitarsi e a far sentire la loro forte protesta nei confronti dei sindacati che si dicono ora pronti alla firma per compiacere un Governo e i Ministri in campana elettorale. Agli iscritti a questi sindacati chiediamo di disdettare per protesta e ai docenti tutti di non votare ad aprile le liste RSU dei sindacati che firmeranno un contratto indegno e vergognoso per la professione docente”.

Trattativa in diretta streaming?

Per concludere con una proposta che la nostra testata ha già formulato più volte: “I sindacati mettano in rete tutte le carte ricevute dall’Aran a cominciare dalle bozze relative alla parte normativa del CCNL. La contrattazione non é una vendita carbonara e non va secretata. Inoltre vogliamo la diretta streaming dei lavori al tavolo contrattuali perché il contratto riguarda tutti e non solo gli iscritti ai sindacati”.

Sciopero 23 febbraio

Uno sciopero, intanto, risulta già proclamato per il 23 febbraio da Cub, Usb, Cobas e Unicobas e, stando alle norme in vigore, è ormai pressoché impossibile che gli altri sindacati riescano a trovare un’altra data prima delle elezioni.
L’unica possibilità è che, eventualmente, si confluisca sulla data già fissata dai sindacati di base, ma – stando alla storia passata – è del tutto improbabile che si arrivi ad una soluzione del genere.

Reginaldo Palermo

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