Attualità

Contratto scuola tutto in salita, pesano le tensioni fra le sigle sindacali

La polemica fra Flc-Cgil e Cisl Scuola sul contratto integrativo della mobilità prosegue a distanza grazie anche all’uso di comunicati, interviste e video pubblicati nei canali di informazione dei due sindacati.
L’ultima “sfida” si gioca con una intervista al segretario generale della Flc Francesco Sinopoli e con un video della Cisl Scuola.
Sinopoli rilancia e propone che la firma del contratto venga sottoposta a referendum fra il personale della scuola.
Cisl Scuola replica con un video dal titolo provocatorio “disinformazione” (anzi dezinformatzija, scritto anche in caratteri cirillici) accompagnato dall’immagine del tipico berretto utilizzato dagli agenti del KGB sovietico.
Entrando nel merito della proposta della Flc di attivare un referendum la segretaria generale di Cisl Scuola Maddalena Gissi si mostra molto perplessa e ci dice: “Un contratto è un atto molto complesso, per la molteplicità dei suoi contenuti e perché frutto, per sua natura, di una mediazione fra le parti che si confrontano nel negoziato. Farne oggetto di un referendum pone almeno due problemi: come tenere conto di tale complessità, che non può essere facilmente ricondotta a un’alternativa secca tra un sì e un no, e come evitare che sia minata in partenza la credibilità e l’autorevolezza del sindacato che contratta, privandolo della possibilità di decidere sulla firma”.
Ma – conclude Gissi – c’è anche una questione pratica: “Che fare se il referendum boccia un’intesa? Riprende a discutere chi l’ha firmata o va sostituito? E con chi? E fino a quando può durare una procedura del genere? Insomma, una proposta che ha più il sapore della propaganda che quello di un’ipotesi attentamente ragionata”. 

A questo punto sembra che lo scontro fra le due sigle sia arrivato quasi ad un punto di non ritorno, anche se per la verità non è ancora chiara la posizione che intendono assumere le altre tre organizzazioni sindacali che hanno scioperato il 10 dicembre insieme con la Flc (Uil Scuola, Gilda e Snals).
Resta il fatto che – se le trattative per il contratto nazionale si dovessero svolgere in questo clima – potrebbe risultarne indebolita la capacità contrattuale dell’intero fronte sindacale.
Con la possibilità che le sigle presenti al tavolo non abbiano neppure una posizione comune e condivisa.

E non è quindi da escludere che su uno dei nodi decisivi del contratto si possa assistere in questa occasione a posizioni  diversificate: non è scontato – a questo punto – che la distribuzione delle risorse contrattuali venga fatta in modo uniforme fra i diversi profili e senza prevedere una seppure modesta articolazione all’interno della stessa funzione docente.
In altri termini: vincerà di nuovo la solita logica di aumenti uguali per tutti o ci saranno incrementi stipendiali finalizzati anche a “compensare” in qualche misura le figure di sistema (collaboratori dei ds, tutor, figure di sistema e così via)?
Lo capiremo nelle prossime settimane, ma la sensazione è che sull’articolazione della carriera dei docenti, l’Amministrazione potrebbe questa volta ottenere qualche risultato sfruttando proprio la minor compattezza delle organizzazioni sindacali.

Reginaldo Palermo

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