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Nuovo contratto, serve il licenziamento anche per mobbing

Sono un direttore  dei servizi amministrativi  della scuola in pensione.
Ho appreso dalla stampa che il nuovo contratto prevede il licenziamento del dipendente  responsabile di abusi sessuali.
Nel pubblico impiego e nella scuola è molto diffuso il grave problema del mobbing. Purtroppo di mobbing non si parla, non ne parlano le amministrazioni statali , non ne parla il governo, non ne parlano i sindacati. Il problema c’è, esiste ma nessuno vuole vederlo e quindi affrontarlo.
Tutti sappiamo cosa è il mobbing, tutti conosciamo quali sono le sue conseguenze.
La persona vittima di mobbing viene letteralmente devastata, distrutta e sul piano psicologico, sul piano fisico e relazionale. la sua vita  personale e familiare è fortemente compromessa.
Nella scuola il mobber nella totalità  dei casi è il preside il quale ritiene di essere  il “capo” indiscusso della scuola, la vittima in tantissimi casi è il direttore amministrativo. Nella mia esperienza di 40 anni di servizio ho conosciuto tantissimi colleghi che hanno vissuto questa tragica esperienza che  lascia ferite molto profonde  che si rimarginano con tanta difficoltà.
Il Direttore è costretto a vivere una difficile condizione di assoluta solitudine in quando il mobber fa di tutto per emarginarlo  e lasciarlo solo  “contro tutti”.
Io ritengo giusto e doveroso nei confronti dei lavoratori onesti e corretti che si imbattono in presidi disonesti e mascalzoni  di  prevedere nel  nuovo contratto il licenziamento anche per casi di mobbing.
Sarebbe un atto di tutela, di difesa e di civiltà nei confronti dei dipendenti, dei direttori amministrativi onesti.

I presidi, i dirigenti che non hanno rispetto per la vita e la dignità delle persone vanno cacciati via dalla pubblica amministrazione.

di Vincenzo Conti
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