Il ministero dell’Istruzione ha definito le modalità per accedere ai progetti finalizzati alla diffusione della cultura scientifica: attraverso un apposito decreto dirigenziale, del 19 luglio, viale Trastevere ha annunciato che “sono ammessi ai contributi di cui all’art.1 della legge 6/2000 università, enti, accademie, fondazioni, consorzi, associazioni ed altre istituzioni pubbliche e private che abbiano tra i fini la diffusione della cultura tecnico – scientifica, la tutela e a valorizzazione del patrimonio naturalistico, storico- scientifico, tecnologico ed industriale conservato ne nostro Paese, nonché attività di formazione e di divulgazione al fine di stimolare l’interesse dei cittadini ed in particolare dei giovani ai problemi della ricerca e della sperimentazione scientifica, anche attraverso l’impiego delle nuove tecnologie multimediali”.
Come negli anni passati, il campo di intervento dei progetti è limitato all’ambito delle scienze, matematiche, fisiche e naturali e delle tecnologie derivate. Il Miur ha anche precisato che “i progetti sono sostenuti finanziariamente da un contributo che non può coprire l’intero costo previsto nel piano finanziario”. Saranno tenute in particolare considerazione, ai fini della valutazione del progetto e dell’entità del contributo, le iniziative sostenute finanziariamente da una pluralità di soggetti pubblici e/o privati e reti di scuole così da favorire una più ampia sinergia tra i soggetti stessi e una migliore qualità dei risultati.
Come negli anni passati, il campo di intervento dei progetti è limitato all’ambito delle scienze, matematiche, fisiche e naturali e delle tecnologie derivate. Il Miur ha anche precisato che “i progetti sono sostenuti finanziariamente da un contributo che non può coprire l’intero costo previsto nel piano finanziario”. Saranno tenute in particolare considerazione, ai fini della valutazione del progetto e dell’entità del contributo, le iniziative sostenute finanziariamente da una pluralità di soggetti pubblici e/o privati e reti di scuole così da favorire una più ampia sinergia tra i soggetti stessi e una migliore qualità dei risultati.
Una volta presentati i progetti, la data di scadenza è fissata al 16 settembre, la selezione, è bene saperlo, si prevede tutt’altro che una pura formalità. Non saranno ammessi al contributo: progetti troppo generici, non quantificati nell’importo e non coerenti con i fini della legge, che non indichino con chiarezza le modalità per il raggiungimento degli obiettivi, che non indichino con chiarezza l’entità e la tipologia dei destinatari, che non abbiano coerenza tra obiettivi e risorse complessive previste per il progetto, rivolti ad un pubblico solo di specialisti. Verranno inoltre bocciate le “proposte di mero mantenimento delle attività istituzionali” e “progetti che siano mera reiterazione di proposte già finanziate negli anni precedenti”.
Nello specifico, saranno tre le tipologie di proposte per le quali sono previste le aree di intervento. La prima rigurda “progetti presentati dagli osservatori astronomici, dagli orti botanici e dai musei naturalistici o storico – scientifici, civici e universitari, pubblici o privati, anche nell’intento di promuover un miglior coordinamento degli stessi, nonché di favorire l’attuazione di specifici progetti di formazione e aggiornamento professionale per la gestione di musei e delle città della scienza, anche mediante la collaborazione con le università e altre istituzioni italiane e straniere”. La secondo ha anche vedere con “progetti volti alla promozione della cultura scientifica presentati da istituti scolastici di ogni ordine e grado diretti anche a favorire la comunicazione tra il mondo della scuola, il mondo della scienza, della tecnologia e quello della ricerca”. In ogni caso, sottolinea il decreto, firmato dal direttore generale Antonio Agostini, saranno comunque considerati tutti i progetti “coerenti con le finalità della legge”.
Una volta acquisito il finanziamento sarà comunque indispensabile operare una rendicontazione dello stesso. “Le istituzioni che ricevano il contributo dovranno inviare, entro tre mesi dal termine previsto per la realizzazione del progetto, la relazione tecnico – scientifica delle attività svolte e dei risultati ottenuti nonché la rendicontazione delle spese sostenute e finanziate con il contributo previsto dalla legge”.
Le richieste del contributo dovranno essere presentate dal legale rappresentante o da un suo delegato entro non oltre il 16 settembre 2010 utilizzando, secondo le modalità ivi indicate, il servizio Internet al seguente indirizzo: https://roma.cilea.it/portalemiur/portale/default.aspx. Il servizio sarà attivo a decorrere dalla data di pubblicazione del bando sulla Gazzetta Ufficiale e chiuderà alla ore 17 del giorno 16 settembre 2010.