Sembra che sia questo il tenore della circolare di alcune scuole in merito alle iscrizioni per l’a.s. 2013/14: “Si precisa che a decorrere dall’a.s. 2013/14 l’importo da versare come contributo scolastico sarà di 130 € e che non sono previste richieste di esonero”.
Per questo motivo è arrivata la enuncia l’Unione degli studenti: “Ogni anno, al momento delle iscrizioni ci troviamo davanti all’ennesimo ostacolo fra gli studenti e l’accesso all’istruzione: il contributo volontario, vale a dire quella somma (che oscilla solitamente fra i 50 e i 100 euro) che ogni studente può versare per l’ampliamento dell’offerta formativa”. Sembra pure che “spesso non viene data comunicazione alle famiglie che questo sia totalmente volontario, ma viene anzi spacciato per tassa obbligatoria, senza la quale non è possibile iscriversi”.
Gli stuidenti fra l’alttro fanno riferimento alla “circolare ministeriale del 20 marzo 2012 sull’utilizzo dei contributi scolastici delle famiglie, per notare come ciò sia evidentemente illegittimo ed illegale, oltre ad essere un’esplicita negazione del diritto allo studio”.
“Come Unione degli Studenti reputiamo inaccettabile una tale imposizione: ogni famiglia deve poter decidere liberamente se versare o meno questa somma alla scuola, senza nessun obbligo, nessuna pressione o intimidazione da parte della scuola stessa. L’istituto, fra l’altro, non può assolutamente rifiutarsi di accettare le domande di iscrizione prive del suddetto versamento, come invece già avvenuto in questi giorni”.
“Richiediamo pertanto la tempestiva comunicazione alle famiglie della non obbligatorietà del contributo, e conseguentemente l’accettazione anche di tutti quei moduli di iscrizione che dovessero essere privi del versamento. Inoltre, pensiamo che sia essenziale, soprattutto a fronte di un aumento così determinante del contributo rispetto allo scorso anno, la massima trasparenza circa l’utilizzo di tali fondi: sempre secondo la circolare del MIUR del marzo 2012, infatti, questi possono essere utilizzati esclusivamente come ampliamento dell’offerta formativa e culturale e non per il funzionamento ordinario della scuola”
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