Categorie: Politica scolastica

Contro il blocco dei contratti chiediamo l’intervento della Corte Costituzionale

“Le federazioni della Cisl Lavoro Pubblico hanno depositato il ricorso sul blocco dei contratti nel pubblico impiego”. Ad annunciarlo è Francesco Scrima, coordinatore della Cisl Lavoro pubblico. La procedura – precisa – è stata avviata “presso il Tribunale di Roma affinché il medesimo Tribunale sollevi di fronte alla Corte Costituzionale la questione di legittimità in merito al decreto legge n. 78/2010 convertito in legge n. 122/2010. Una norma prorogata per il sesto anno dalla legge di stabilità e che incide pesantemente sulla condizione salariale dei dipendenti pubblici”.

“La discriminazione e le penalizzazioni cui il Governo Renzi sta continuando a sottoporre il lavoro pubblico – aggiunge Scrima – lo connota come un pessimo datore di lavoro: non solo persevera nella politica dei tagli lineari, senza fare riorganizzazione degna del nome, ma continua a scaricare sui lavoratori la sua incapacità di mettere un freno alla spesa pubblica. Lo dimostra il fatto che la spesa aumenta nonostante siano diminuiti sia i lavoratori occupati (meno 300.000), sia i loro stipendi. Ora, bloccando ancora una volta i contratti, chiude la porta sia al diritto dei dipendenti pubblici ad un rinnovo che aspettano da quasi sei anni, sia all’unica leva efficace di innovazione”.

“La Consulta in passato si è già pronunciata dichiarando l’ammissibilità di misure simili solo in chiave emergenziale e in modo circoscritto nel tempo. E comunque garantendo criteri di proporzionalità e ragionevolezza, nel rispetto del principio di eguaglianza sancito dall’art.3 della Costituzione” spiega il coordinatore dei settori pubblici Cisl. “E’ inaccettabile che queste misure si dilatino, fino a diventare strutturali, solo perché i vari governi avvicendatisi in questi anni non sono mai stati in grado di proporre un progetto credibile e hanno sempre avuto bisogno di strumentalizzare le comprensibili attese dei cittadini a danno di chi, in prima linea, fa funzionare i servizi pubblici con impegno, fatica e senza riconoscimenti”

“Con lo sciopero di lunedì 1° dicembre e con iniziative come questa – conclude Scrima – mandiamo al Governo un segnale chiaro: diciamo no ad un nuovo blocco dei contratti. Perché contrario agli interessi dei lavoratori, che chiedono un giusto sostegno ai salari, e a quelli dei cittadini, che vogliono più produttività e più qualità nei servizi pubblici”.

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