Per l’Aupi, l’Associazione unitaria degli psicologi italiani, esiste una vera e propria emergenza bullismo che può essere contrastato a partire dall’intervento a scuola.
“La figura dello psicologo all’interno dei contesti scolastici appare fondamentale, per individuare in maniera tempestiva i disagi prima che possano favorire lo sviluppo di sindromi psicologiche” dice AUPI.
Da Nord a Sud il rischio è altissimo.
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“Sarebbe necessaria la predisposizione di un programma di prevenzione del bullismo a scuola, attraverso la valutazione del disagio giovanile e dei fattori di rischio individuali, familiari e ambientali, che potrebbero generare comportamenti violenti. L’introduzione della figura dello psicologo nel contesto scolastico, potrebbe contribuire alla promozione delle risorse e delle potenzialità dei ragazzi in una fase delicata come quella dello sviluppo”.
“Nei casi di bullismo – conclude Aupi – l’ambiente scolastico diviene il palcoscenico sul quale il bullo può mostrare tutta la sua aggressività a scapito dei compagni percepiti come più deboli. Mentre il soggetto vessato ha difficoltà a concentrarsi per l’ansia e per i traumi provati. I sintomi del malessere sono molteplici e diversi e possono causare problemi anche in futuro, con altre sintomatologie di natura psicologica. È opportuno intervenire e fermare questo fenomeno prima che sia troppo tardi”.