Attualità

Contro il “docente esperto” c’è già chi propone mobilitazione per settembre

Dura presa di posizione del Manifesto dei 500 sulla decisione del Governo di istituire la figura del “docente esperto”.
Chi sarà “docente esperto” si chiedono i docenti del Manifesto?
“Solo una piccola parte di insegnanti – si legge nel comunicato della Associazione –  dopo aver frequentato un corso triennale di formazione sotto il controllo di una Scuola di alta specializzazione, e dopo aver superato un esame ed essere stata valutata da una commissione composta da colleghi, dal proprio dirigente e da un dirigente esterno, potrà essere inserita in una graduatoria e quindi sperare di accedere al bonus”.  

“Si tratta – sostiene il Manifesto dei 500 – di un meccanismo che mira a dividere la categoria, attacca la libertà d’insegnamento, mette sotto controllo la cultura e la scuola”.
“In questa situazione – prosegue il documento – e con tutti i miliardi che il governo aveva e ha a disposizione, l’applicazione del Decreto 36 rappresenta una vera e propria provocazione.  Al posto dei provvedimenti urgenti che un governo dimissionario poteva e doveva prendere per far fronte alla gravissima situazione economica dei lavoratori, in particolare quelli della scuola, si è deciso di attaccare ancora una volta i docenti e la scuola della Repubblica, naturalmente in pieno agosto”.

“Tutto ciò – concludono i docenti del Manifesto – avviene mentre per l’ennesima estate, la terza, non si fa nulla per la sicurezza e si chiudono gli occhi di fronte ai possibili e probabili problemi del rientro, per poi scaricarli ancora una volta sulla categoria, anche qui con l’intento di dividere i lavoratori. Tutti gli esperti ripetono da mesi che bisognerebbe quantomeno mettere purificatori d’aria nelle aule e potenziare seriamente i trasporti. Il governo che cosa fa? Nulla di nulla, ma istituisce i docenti esperti”

Secondo il Manifesto dei 500 non basta però denunciare queste storture: “Nel fare appello a tutti i sindacati affinché a settembre riprenda subito la mobilitazione per l’abrogazione del Decreto 36 e dunque delle norme applicative – conclude il comunicato – noi ci prepariamo, qualunque sia il prossimo governo, ad organizzare, con le altre associazioni con le quali stiamo condividendo l’appello per una scuola di cultura e conoscenza, una Conferenza Nazionale in autunno esattamente con queste parole d’’ordine: via il Decreto 36, difendiamo e rilanciamo una scuola di cultura e conoscenza, contro tutti i tentativi di riaddestrare i docenti, per la difesa della libertà d’insegnamento, del futuro dei giovani e del sapere disciplinare”

Reginaldo Palermo

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