Contro la devianza giovanile nella capitale si sperimenta “Genitori a scuola”
Prevenire i fenomeni di bullismo, di depressione e di devianze giovanili attraverso l’organizzazione negli istituti scolastici di seminari gratuiti per i genitori gestiti da psicoterapeuti e counselor: è questo il modello che secondo Orietta Matteucci, Presidente della Onlus “Bambino Oggi…Uomo Domani”, occorre al più presto adottare nelle scuole della capitale se si vuole combattere seriamente la crescita degli episodi di violenza o devianza con al centro i nostri minori. Il progetto è stato presentato alcuni giorni fa durante il convegno “Relazioni di coppia e figli: un nuovo metodo di analisi”.
L’iniziativa della Onlus, chiamata “Genitori a scuola”, intende contrastare dei numeri sempre più preoccupanti: 40.000 i minori denunciati ogni anno per bullismo in Italia; 35.000 inviati nei Centri di prima accoglienza; oltre il 30% dei ragazzi che vivono in città metropolitane, come Roma e Milano, sottoposti almeno nella vita a soprusi psicologici o fisici: l’indifferenza adottata dai pari, di fronte a episodi di questo genere, che si porta dal 5% al 10% in un solo anno.
Il progetto, patrocinato dall’Assessorato alla formazione della Regione Lazio, dalla Provincia e dal Comune di Roma, durerà tre anni e si pone come obiettivo il coinvolgimento di tutte le famiglie degli oltre 470 mila alunni dei circoli didattici di Roma. Ai genitori verrà spiegato, in particolare, quali comportamenti, strategie e parole adottare per prevenire o contrastare determinati atteggiamenti. Oltre che saperli “leggere” ed interpretare anche quando sono limitati a dei semplici segnali. “Per cambiare il mondo un bambino alla volta – ha detto la presidente Matteucci – è irrinunciabile ascoltare le nostre emozioni, quelle dei nostri bambini, quelli del mondo che ci circonda, perché empatici forse non si nasce, ma si può imparare a diventarlo anche attraverso il progetto Genitori a scuola“.
Del resto quello del bullismo giovanile è un disagio crescente che secondo Franco Pastore, l’avvocato e psicologo, direttore scientifico di MediAre, partner nel progetto, è senza dubbio “da ricondurre alle cattive e malsane relazioni di coppia tra i genitori. Spesso – ha sottolineato Pastore – i comportamenti dei genitori rischiano di influenzare negativamente la crescita psicologica dei propri figli. Primo fra tutti il conflitto di coppia che deve essere gestito con molta delicatezza per evitare la reazione negativa del bambino”.
Un tema ripreso dallo psicologo Andrea Pagani, che si è soffermato sul pericolo dell’instaurarsi di una eccessiva relazione di dipendenza fra genitori e figli. “Questo, spesso, li rende incapaci di proporre regole e limiti efficaci rispetto alle richieste dei loro figli. Diventa importante – ha concluso lo psicologo – aiutare i genitori a diventare persone autonome, in grado di osservare i propri bisogni per poter essere d’aiuto ai loro figli sia sul piano affettivo che sul piano normativo”.