Esce del filologo, storico e grecista Luciano Canfora, per Fazi editore, “Dizionario politico minimo”, a cura di Antonio Di Siena, in un momento assai delicato per la nostra Repubblica che, come mai è successo, non attira più molto popolo sovrano alle urne per scegliere chi la debba amministrare, inficiando in qualche modo il valore stesso dei suffragi, compreso, e soprattutto, il fine supremo della democrazia.
Che è partecipazione, è vero, ma che deve essere in prima istanza consapevolezza sapiente nella scelta dei personaggi che andranno al governo della Nazione. Ai nostri giorni infatti “l’analfabetismo politico”, l’ignoranza cioè delle cose della politica, dovrebbe essere parola vana, inusitata perché proprio da tale incompetenza derivano i mali che affliggono le nostre società, tra corruttele e vendite di voti.
Un libro dunque che, oltre a indurre alla riflessione sulla vitale funzione della politica, dà istruzioni su di essa e i suoi meccanismi, e secondo un vocabolario che dalla A di “Antifascismo” conduce alla Z di “Zeitgeist”, a quello “spirito del tempo” caro a Goethe perché del suo pensiero la Germania fu informata e dunque della supremazia culturale delle classi dominanti, di chi in qualche modo ha la cultura in mano.
Non è affrontato nel libro il dato tecnico di ogni parola, ma Canfora fornisce una panoramica ampia e lussureggiante di concetti, idee, riferimenti e citazioni storiche e filosofiche, invitando alla riflessione come l’importanza dell’indipendenza economica per avere quella politica e non subire ricatti.
E allora, la parola “Elezioni”, per esempio, diventa argomento per un excursus persino sul nazismo e Hitler che fu eletto democraticamente cancelliere, così come “Lavoro” che è altro rispetto al prima, quello degli anni Settanta, sindacalizzato e battagliero, e ora più attento invece ai recenti ingressi dei migranti. E così via per lemmi, fra cui “politicamente corretto” e “Postdemocrazia”, ma anche “Élite” e “Potere”, compresa “Palestina” e “Pace” nella quale è intesa pure quella raccontata da Tolstoj.
Agilissimo e di facile consultazione, alle domande poste dal curatore, con articolazioni e implicazioni di assoluta attualità, come “Islam”, “Mediterraneo”, “Oriente”, ecc., l’autore risponde con la sua nota sapienza. Profondo per riflessione e riferimenti, è godibile perfino sotto l’ombrellone.