Il Governo difende l’attività dei militari nelle scuole, tesa a contrastare lo spaccio e l’uso di sostanze stupefacenti tra gli allievi.
“La scuola è il luogo dove i ragazzi crescono e la legalità è un aspetto fondamentale in questo percorso, la presenza delle forze dell’ordine non può creare sconcerto e scandalo”, ha detto il 9 marzo il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, commentando la notizia di alcuni genitori sconcertati in seguito ai controlli antidroga fatti dai militari nella succursale di una scuola superiore di Bologna.
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Per il sottosegretario, che già nei giorni scorsi si era espresso sul tema, “purtroppo la droga tra i giovani è un’emergenza e spesso la scuola è uno dei luoghi in cui i ragazzi vengono in contatto con gli stupefacenti, per questo è importante il lavoro di controllo condotto dalle forze dell’ordine in collaborazione con i presidi. A questo va affiancato un percorso di educazione e prevenzione, che deve vedere gli istituti scolastici, le istituzioni e tutti i soggetti coinvolti sempre in prima linea”.
Toccafondi ritiene, quindi, che “il problema vero non sono certo i controlli, ma la droga, i numeri in aumento di ragazzi che ne fanno uso, l’età dei consumi che si abbassa. Il problema va trattato in maniera efficiente, e l’aspetto dei controlli è necessario, non ci si può scandalizzare come chi si è lamentato per la presenza delle forze dell’ordine con cani anti-droga negli istituti scolastici, a queste azioni vanno accompagnate adeguate misure di educazione e prevenzione, ma sono due passi da fare insieme”, ha concluso il sottosegretario.
La reazione di Toccafondi alle parole contrariate di alcuni genitori, per la presenza di militari nelle scuole al fine di contrastare l’imperversare della droga, non è la prima: La Tecnica della Scuola ha già riportate altre reazioni negative.
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