Dopo l’apertura verso i controlli biometrici e la videosorveglianza nelle scuole, espressa nel corso del videoforum tenuto presso la redazione de La Repubblica il 28 marzo, il ministro dell’Istruzione decide di abbassare i toni sulla complessa questione, che tanto preoccupa la categoria: a proposito delle verifiche automatizzate, che prevederebbero, alla pari degli altri dipendenti pubblici,impronte digitali o riconoscimento con l’iride, Marco Bussetti tiene a dire a Radio 24 che “tra i docenti non esistono i furbetti del cartellino”.
Il titolare del Miur tiene a dire che ad oggi, tenendo conto che il ddl Concretezza è ancora in piena discussione nelle commissioni di competenza della Camera e che il M5S ha posto il suo veto, “non è stata presa nessuna decisione ma gli insegnanti firmano la loro presenza sul registro di classe, per loro non è necessario l’accesso attraverso una timbratura”.
“Potrebbe essere giusto dal punto di vista della sicurezza – specifica Marco Bussetti – per sapere esattamente chi è dentro un edificio, comunque non credo i docenti saranno interessati direttamente alla timbratura. Il titolo del giornale che oggi tratta questo tema – riferendosi alla stampa nazionale – non è coerente”.
Intanto, però, ci sono delle località dove il processo di controllo sembra già avviato (anche se non proprio con i controlli biometrici): il Comune di Gorizia è una di queste, perché attiverà un sistema di videosorveglianza in 15 istituti scolastici cittadini: l’installazione delle telecamere avverrà nei prossimi mesi e potrebbe essere già attiva dal prossimo anno scolastico.
A dirlo è il sindaco, Rodolfo Ziberna, che parla di “un intervento molto significativo, che va nella direzione di dare maggior sicurezza ai nostri ragazzi, agli operatori e, di conseguenza alle famiglie”.
Il tema della sorveglianza nelle scuole a Gorizia era diventato pubblico quando, nell’ottobre del 2017, erano stati compiuti degli atti vandalici notturni, che avevano provocato grossi danni alla scuola “Perco” di Lucinico, costringendo studenti e insegnanti a trasferirsi in un’altra sede per diversi mesi.
Da quel momento, spiega una nota, l’amministrazione comunale si era impegnata a ricercare fondi per riuscire a installare delle telecamere che consentissero un controllo continuativo sulle scuole, sia esternamente sia internamente e, in collaborazione con la prefettura, aveva anche partecipato a un bando statale che prevedeva risorse per la videosorveglianza.
“Siamo stati inseriti nella graduatoria del Comune che riceveranno i fondi”, ha fatto sapere Ziberna, che commenta: “non si tratta di grandi cifre, 30mila euro, ma che, sommate ad altri 30 mila provenienti dalle casse comunali, ci permetteranno di attivare perlomeno una telecamera in 15 scuole cittadine”.
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