Personale

Controlli biometrici per la presenza in servizio: esclusi i docenti, coinvolti Ata e DS

I controlli biometrici per i dipendenti pubblici ci saranno: lo stabilisce il ddl denominato “Concretezza” che sta per essere approvato alla Camera (è previsto ancora un passaggio al Senato che però lo ha già approvato in prima lettura nei mesi scorsi).
I docenti saranno esclusi dall’applicazione di questa norma, ma non sarà così né per il personale Ata.

Scontro in aula sull’emendamento Toccafondi

Nella giornata del 9 aprile il dibattito alla Camera è stato particolarmente vivace perchè è stato discusso un emendamento del deputato Gabriele Toccafondi (Gruppo Misto) finalizzato ad escludere anche i dirigenti scolastici dai controlli sull’orario.
A dare man forte a Toccafondi sono intervenuti anche esponenti di Forza Italia (Valentina Aprea in particolare) e del Partito democratico (Anna Ascani, Cosimo Maria Ferri e Rosa Maria Di Giorgi): tutti hanno osservato che controllare entrata e uscita dall’ufficio dei dirigenti scolastici è pressoché impossibile soprattutto perchè l’attività lavorativa del dirigente non si limita alla presenza dietro la scrivania. Il dirigente scolastico, infatti, si sposta spesso da un plesso all’altro, mantiene personalmente i contatti con gli amministratori comunali o con i responsabili di altri enti e organismi.
Alla fine, comunque, l’emendamento di Gabriele Toccafondi è stato messo ai voti ed è stato respinto dalla maggioranza (7 deputati del M5S hanno però votato a favore).

Difficile applicare la legge

Mettere in atto le regole previste dalla legge non sarà per nulla semplice: lo stanziameno di 35 milioni di cui parla il provvedimento non saranno certamente sufficienti per installare i rilevatori necessario per controllare la presenza in servizio di tutti i dipendenti pubblici, dirigenti scolastici compresi.
La situazione è stata ben riassunta nel corso del dibattito dal deputato Palmieri di Forza Italia che, in sintesi, ha detto: “Non preoccupiamoci più di tanto, è del tutto evidente che questa disposizione è completamente inattuabile; oltretutto la legge prevede un decreto ministeriale applicativo ed è evidente che il decreto non ci sarà e tutto continuerà come prima”.

Reginaldo Palermo

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