Di recente è stata presentata la nuova piattaforma per il controllo degli ingressi con il sistema del “semaforo” d’accordo con il garante della privacy. Ci dicono che verrà rispettata la privacy di ognuno. È davvero così?
Facciamo un esempio banale. Il 14 settembre ci sarà lo sciopero, molti docenti risulteranno in servizio ma assenti se aderiranno ad esso. Ovviamente chi sciopera e non è vaccinato eviterà di fare il tampone e quindi …oooops sarà immediatamente rosso a video e individuato come non vaccinato o esente per patologia perché è solo per questi due motivi che la piattaforma restituirà il bollino rosso.
Quindi dov’è il rispetto della privacy? Come si può notare è facilissimo per il dirigente e i suoi delegati capire chi si è vaccinato e chi no, chi fa i tamponi e chi invece risulta ogni giorno e a ogni ora verde sulla videata. Infatti è impossibile per tutta una serie di motivi (esempio: orari provvisori che cambiano continuamente, scioperi, permessi, ecc. ecc.) che il sistema o chi lo gestisce, possa distinguere tra docenti in servizio e quelli che invece in tale giorno non lo sono e che se devono ricorrere ai tamponi ovviante risulteranno rossi soprattutto in corrispondenza dei festivi o nei giorni liberi, violando palesemente e ipocritamente ogni norma in relazione alla privacy, esponendo coloro che non sono vaccinati a iniziative persecutorie come abbiamo visto in questo inizio d’anno scolastico.
Per questo motivo si spera che i sindacati o chi per essi intervengano immediatamente per bloccare questa evidente violenza nei confronti dei lavoratori della scuola.
Lettera firmata