Al via i convegni sul sistema scolastico, si parte da infanzia e primaria. Scrima: quella dell’infanzia deve rimanere “vera scuola”, per la primaria si esca da una situazione confusa e pericolosa.
Il primo appuntamento è per domani, 3 maggio, quando l’attenzione si concentrerà sui settori dell’infanzia e della primaria in un convegno organizzato a Roma (Auditorium di via Rieti, ore 9-18). Parteciperanno esperti di psicologia, pedagogia, didattica ed è prevista la presenza del ministro dell’istruzione Francesco Profumo. Seguiranno poi altre iniziative, alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva, dedicate alla scuola secondaria di I grado e a quella di II grado.
“E’ l’Europa a chiederci di puntare con decisione sull’estensione di servizi formativi di qualità rivolti alle fasce di età più giovani: l’educazione e la cura a partire dalla prima infanzia costituiscono fattori essenziali per lo sviluppo di processi di apprendimento permanente”. Lo afferma in una nota Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola, presentando la prima delle iniziative in programma, dedicata alla scuola primaria e dell’infanzia.
“La scuola dell’infanzia è stata risparmiata dai tagli, ma resta tuttavia alta la domanda di servizio a cui la scuola statale non riesce a dare risposta. Nel frattempo si corre il rischio di scaricare su questo segmento del sistema scolastico l’incapacità di soddisfare il fabbisogno di servizi per la primissima infanzia, col rischio di snaturarne l’identità e di stravolgerne le finalità. La Cisl è impegnata da sempre ad affermarne il carattere di “vera scuola”, contro i rischi di derive assistenzialistiche in costante agguato, specie in tempi di drastica riduzione della capacità di spesa degli enti locali.
Per la primaria – prosegue Scrima – si tratta di uscire da una situazione estremamente confusa e pericolosa: il modello varato dal precedente Governo non regge, né per quanto riguarda i tempi, né per quanto attiene all’organizzazione della didattica. La scuola della maestra unica e delle ventiquattro ore settimanali resta scritta sulla carta, ma è rifiutata dalla quasi totalità delle famiglie; i problemi che si puntava per questa via a risolvere restano tutti e si sono persino aggravati.
Più frammentazione, più rotazione di figure sulla stessa classe, col ricorso sempre più esteso ai cosiddetti ‘orari spezzatino’. E’ urgente rimettere la scuola in condizione di funzionare meglio, questa è una situazione che sta mortificando sempre più la professionalità delle nostre insegnanti”. Con questo ciclo di iniziative la Cisl Scuola intende offrire indicazioni ed elaborare proposte che possano contribuire a individuare soluzioni almeno sui punti di più acuta criticità del sistema.
“Lo facciamo – prosegue Scrima – nella convinzione che ogni innovazione ordinamentale debba essere necessariamente monitorata per verificarne l’impatto e la funzionalità, ancor più se istruzione e formazione sono considerate, come chiediamo da tempo, settori strategici per la crescita e lo sviluppo del Paese”.
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