Si precisa che il Convegno rientra nelle iniziative di formazione e aggiornamento dei docenti realizzate dalle Università e automaticamente riconosciute dall’Amministrazione scolasticca, secondo la normativa vigente, e danno luogo – per insegnanti di ogni ordine e grado – gli effetti giuridici ed economici della partecipazione alle iniziative di formazione. Al termine del Convegno sarà rilasciato l’attestato, su richiesta.
Per gli assistenti socialio iscritti all’Ordine è stato richiesto l’accreditamento del Convegno. Per partecipare è prevista la prenotazione ai seguenti indirizzi mail: pamule@unict.it – alann69@hotmail.it
Propositi del Convegno
Il Convegno su La pedagogia come problema dell’integrazione e del recupero si colloca all’interno del Ciclo di Seminari: Problemi di politica della formazione tra passato e presente. Dalla riflessione teorica all’impegno sociale, che da circa 3 anni si svolge presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, dell’Università degli Studi di Catania. I seminari proposti hanno avuto lo scopo di presentare le prospettive di una disciplina pedagogica che di fatto è aperta storicamente e vocazionalmente a molteplici piste di indagine ed ottiche diverse, spesso anche apparentemente contrastanti ed inconciliabili tra loro.
Pertanto, il Convegno si propone di analizzare la pedagogia tenendo conto dei due fronti di analisi del problema formativo: 1) la complessità del sapere pedagogico oscillante tra teorie e le sue possibili applicazioni; 2) la problematicità e l’imprevedibilità della formazione stessa, perché si misura con la vita degli uomini che si danno forma all’interno di contingenze storiche e sociali e che, con le loro singolari, e spesso complesse e problematiche, esperienze di vita, si offrono al vaglio dell’analisi e della riflessione. Il tentativo è quello di focalizzare l’attenzione sulla professionalità docente, del dirigente scolastico, sul ruolo della scuola e della famiglia nell’ambito dell’età contemporanea; temi che peraltro diventano il nodo cruciale tra la riflessione teorica e l’impegno pratico-applicativo della pedagogia e della scuola stessa, ad un tempo, sociale. Si impone perciò la necessità di promuovere una pedagogia critica dell’emancipazione volta ad analizzare, interpretare, disvelare tutte le categorie pedagogiche e scolastiche significative, al fine di dare senso e valore all’esistenza del soggetto-persona che oggi sempre più appare disorientato in una società sempre più disorientante e caotica.
In questa prospettiva, la pedagogia e la scuola devono riappropriarsi di quel senso di umanità che si è perso, per costruire una società democratica che è chiamata a realizzare l’integrazione e la piena inclusione sociale delle categorie
deboli. In questo senso, la sfida della complessità pedagogica crea la molteplicità delle possibilità, generando in ragione della molteplicità la precarietà di forme condivisibili socialmente. Ne consegue che la pedagogia ha il compito, oggi più che mai, di riflettere sulla formazione e l’ orientamento dei giovani per una società migliore, nonché di renderli sempre più competenti e pronti a progettare la propria esistenza attraverso percorsi più umani possibili, di educarli per un futuro più vivibile, di promuovere una coscienza europea, di costruire la coscienza etica attraverso un’educazione alla comprensione disciplinare e, ad un tempo, umana, ma anche attraverso l’analisi e la promozione di una nuova educazione, di una nuova democrazia aperta alle relazioni, all’incontro, alla reciprocità, al dialogo, alla differenza valorizzata, ad un nuovo civismo e, infine, allo sviluppo dell’antropoietica, presupposto essenziale per la rigenerazione della solidarietà, della responsabilità etica e politica del XXI secolo.
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