“Una delle maggiori cause di stress per i docenti proviene dal rapporto con i dirigenti scolastici, i quali spesso, per ignoranza o per arroganza, negano ai dipendenti i più elementari diritti”. Con queste parole il coordinatore per
Secondo Fabrizio Reberschegg, presidente dell’Associazione Docenti Art. 33, l’autonomia scolastica ha peggiorato le cose, spostando l’asse educativo dal rapporto docente-discente al ruolo dell’allievo come “cliente”, in un’ottica aziendalistica che ha indebolito notevolmente la figura dell’insegnante. “Spesso i dirigenti- ha affermato- impongono ai docenti comportamenti lesivi della libertà di insegnamento garantita dall’art. 33 della Costituzione”. Reberschegg ha criticato anche la cosiddetta “scuola-progettificio”: “Un’attività progettuale – ha detto- non serve, se poi non si ha cura di verificarne gli effetti sugli allievi. I progetti devono essere pochi e ben fatti”. L’esperto si è soffermato, in particolare, sul “burnout”, termine con cui viene definito lo stress da lavoro, che può manifestarsi nelle professioni con forti implicazioni relazionali. E ha sottolineato come la valutazione dello stress lavoro-correlato, con le misure per prevenirlo, eliminarlo o ridurlo, rientri finanche nel processo di valutazione dei rischi, previsto dal decreto legislativo 81 del 2008. Il tema del burnout è stato centrale nell’intervento di Vittorio Lodolo D’ Oria, medico specialista in patologie professionali degli insegnanti e autore del libro “Pazzi per la scuola”, il quale ha esposto i rischi professionali correlati all’ insegnamento e le possibili ricadute sulla salute mentale. Lodolo D’ Oria ha illustrato come il rischio di patologia psichiatrica negli insegnanti sia dell’ 80%, ma il dato più eclatante è che tale rischio è presente in pari misura nella donne e nell’uomo. La normativa prevede una ricognizione sullo stress da lavoro e la messa in atto di opportune contromisure. “Tuttavia- ha denunciato D’ Oria– soltanto l’1 % delle scuole adotta dei questionari, tra l’altro inadeguati e inaffidabili, dai quali vien fuori che stanno tutti bene, invece sappiamo che non è affatto così”. “Su un milione di insegnanti- ha affermato- almeno 24.000 sono psicotici e 120.000 depressi. Quella del docente è una helping profession altamente usurante, che lo espone più di tutti al rischio di suicidio e a patologie psichiatriche». Lo stress lavorativo viene trasportato inevitabilmente anche nella vita privata. “Il docente- conclude Lodolo D’ Oria- deve gestire una dimensione professionale e una dimensione personale. Poiché la prima è fortemente a rischio, è fondamentale avere molta cura della propria sfera relazionale e privata”.